Intanto anche Francesco Tirelli pensava tra sé e sé:”Io sono italiano, non devo temere. Qui sono amato. Ma che ne sarà de miei vicini? Cosa accadrà alla famiglia di Peter? E alle famiglie degli altri bambini? Qualcuno deve aiutarli. Bisogna cercare un rifugio, trovargli un nascondiglio, qualcuno…
La recensione di Il gelataio Tirelli, Tamar Meir
Le gelaterie sono molto amate dai bambini.
Lo sa bene Francesco che ne ha aperta una a Budapest, città dove si è trasferito.
Francesco è italiano ed anche se sono gli anni della seconda guerra mondiale non è in pericolo.
Lo sono però tutte le famiglie di ebrei che conosce, come la famiglia di Peter, quel bambino simpatico che tanto ama il suo gelato.
E così decide di non guardare dall’altra parte ma di aiutare anche se il rischio è grande.
La mia opinione su Il gelataio Tirelli, Tamar Meir
Tamar Meir, autrice del libro, è la nuora di Peter, uno dei bambini aiutati da Tirelli.
E proprio ascoltando questa storia da suo suocero ha deciso di scriverla per farla conoscere a tutti.
In italiano il libro è pubblicato da Gallucci.
La traduzione è stata curata da Joshua Kalman e da sua moglie Cesara Buonamici e le illustrazioni sono di Yael Albert.
Francesco Tirelli nel 2008 è stato dichiarato Giusto tra le Nazioni.
Il tema dell’Olocausto è importante ed ogni anno decine di libri vengono pubblicati per ricordare questa atrocità.
Trovo che tra le tante pubblicazioni questa che racconta di Francesco Tirelli abbia una particolare importanza.
Infatti non solo porta alla luce una vicenda sconosciuta ma soprattutto dà una grande lezione sul coraggio e l’altruismo.
Infatti Tirelli se ne infischia dei rischi, non gira le spalle, non fa finta di non vedere, non dice che non è affar suo ma decide di aiutare gli ebrei non curandosi delle conseguenze.
E questa è la sua grandezza.
Un libro per non dimenticare e soprattutto per ricordare che non bisogna mai far finta di niente.
Buona lettura.
Il gelataio Tirelli
Tamar Meir
Gallucci, 2018, p. 36, €. 15,00