L’unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare bravi filosofi è la capacità di stupirsi.
La mia recensione di Il mondo di Sofia, Jostein Gaarder
Potevo non agguantare al volo appena visto un libro che ha il nome di mia figlia (che ha quel nome grazie al mio evidente amore per la materia) e che parla di un argomento che io ammiro e che cerco di avvicinare da sempre, con gran soggezione?
La filosofia, questa materia che i ragazzi perlopiù detestano ma che se fosse insegnata nel modo giusto sarebbe la risposta a molte delle nostre angosce adolescenziali e non solo.
A scuola non l’ho mai studiata, avendo scelto un ramo molto più tecnico e con i piedi per terra (scivolata che mi sono perdonata solo in parte, per il resto della vita) ma ho sempre curiosato i libri di testo delle amiche del tempo, quelle che invece quella materia la consideravano un mappazzone pesante e senza motivo né giustificazione, spesso insegnata da prof rompi, che “tanto a cosa serve nella vita”…
E invece oggi, passati quei 40, quella materia mi insegna tanto.
Per Sofia la filosofia era terribilmente eccitante perché riusciva a seguire tutto con la propria testa, senza essere costretta a ricordare quello che aveva imparato a scuola. Giunse così alla conclusione che in realtà la filosofia non è qualcosa che si può imparare: si poteva invece imparare a pensare filosoficamente.
La mia opinione su Il mondo di Sofia, Jostein Gaarder
Ho letto Il mondo di Sofia quasi d’un fiato.
Poi l’ho riletto.
550 pagine.
E non mi sono mai stancata, mai annoiata, un po’ come la Sofia protagonista: mi sono posta domande, ho cercato qualche risposta, mi sono meravigliata di continuo e ho scoperto mille cose che non sapevo.
Il mondo di Sofia è – credo – il più bel manuale di filosofia che sia mai stato scritto, ma è anche un giallo con un grande intreccio narrativo, un romanzo storico, un racconto ricco di metafore e allegorie che insegna a “pensare filosoficamente”, a farsi domande, a chiedersi chi siamo e da dove veniamo, senza obbligatoriamente giungere a darsi una risposta definitiva.
Quattro anni dopo la sua pubblicazione, nel 1991, Il mondo di Sofia è diventato “il romanzo più letto nel mondo, tradotto in 64 lingue, venduto in oltre 45 milioni di copie”. Jostein Gaarder è sicuramente un autore da approfondire… 😉
La storia di Sofia Amundsen e delle strane lettere che trova nella sua cassetta delle lettere, dell’eccentrico Alberto Knox, di Hilde Møller Knag, del suo compleanno e del regalo che suo padre le ha inviato dal Libano, è una storia dell’Uomo, della sua esistenza, delle idee di Platone e delle intuizioni di Galileo Galilei e del sistema di Hegel. Conoscerli attraverso questo romanzo è impararli in un modo semplice e diretto, non più come uno sterile compito di scuola da assolvere in maniera impeccabile ma come un percorso curioso e stimolante, capace di farci sentire partecipi di qualcosa molto più grande di noi.
Mi auguro che mia figlia un giorno possa leggerlo con la stessa curiosità che ha catturato me e con identica fame di conoscenza e sete di domande e di meraviglia, sarebbe un dono prezioso, per lei e per me.
Sofia si sfilò lo zainetto e mise un po’ di cibo per gatti in una ciotola che diede a Sherekan. Poi si sedette su uno sgabello della cucina con la lettera misteriosa in mano.
“Chi sei tu?”
Non lo sapeva di preciso. Era Sofia Amundsen, naturalmente, ma chi era? Non era ancora riuscita a scoprirlo del tutto.
Il mondo di Sofia
Jostein Gaarder
Longanesi (collana La Gaja scienza), 1994, pag. 550
ISBN: 978-8830412309