Come acqua versata nell’acqua, Claudia Bergomi

Pioveva a dirotto. Entrò nel parco e tirò dritto alla sua panchina preferita, la terza a sinistra. Vi si sedette schiacciando l’interruttore dell’autoasciugamento. Da sotto la panchina salì aria calda e in breve sedette su una panchina asciutta in una sfera d’aria asciutta. Osservava il lago e le montagne di fronte a lui. Con le mani spinse un po’ d’aria fresca attraverso a quella calda, verso la bocca, tirando due boccate d’aria di pioggia di fine estate.

Racconti che trasportano il lettore in mondi tra il reale e il surreale. Claudia Bergomi affronta il tema dell’incontro in questa raccolta di racconti vaghi, sognanti, con trame indistinte e contorni sfrangiati.

La recensione di Come acqua versata nell’acqua, Claudia Bergomi

Sembrava sortire le parole da un cappello, come parlano i matti, con l’aria da messia ma l’abito sporco e sgualcito, l’occhio che vede troppo lontano, dietro a chi gli sta di fronte, e l’angolo della bocca troppo umido.
– Arrivederci ragazzi, e buona fortuna. –
– A lei. – rispose lei.

Una raccolta di racconti, di minuscole gocce d’acqua che si legano l’una all’altra apparentemente senza alcun nesso, una raccolta di sogni e di incontri, di nessuno che incontra nessuno, di acqua versata nell’acqua, letteralmente, senza soluzione di continuità.

Claudia Bergomi
Youcanprint, 2019, pag. 152, € 12,90
ISBN: 978-8831648455

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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