Siate ribelli, praticate gentilezza, Saverio Tommasi

Ci vuole coraggio, bambine mie.
Per alzarsi in piedi quando gli altri stanno seduti. Scegliere una strada poco battuta, ridere quando gli altri sono seri. Andare fuori tema. Vestirsi senza abbinare i colori. Fare cento metri per buttare una cartaccia. Scrivere il titolo prima della tesi. Dire sì a un appuntamento d’amore prima di guardare l’agenda. Leggere un libro in metropolitana.
Mettersi il casco.
Sorridere.

Non ditemi che ne avete abbastanza dei buonisti.
Non ditemi che son cose trite e ritrite ma poi ci vogliono i fatti.
Leggete, pensate, applicate. Chiedetevi se tutti quei discorsi scontati e banali, se quel modo di comportarsi voi, noi, lo usate tutti, lo usiamo tutti, sempre. Usate questo libro come un esame di coscienza. Poi, magari, ne riparliamo.

La recensione di Siate ribelli, praticate gentilezza, Saverio Tommasi

Questo libro vorrebbe essere un abbraccio, di quelli stretti che non sai se riprendi fiato ma non t’importa. E stringi l’altra persona in un abbraccio che è uno strapazzo di quelli che al wrestling sarebbero fallo, e mentre pensi che potresti non staccarti mai e vivere felice così, a un certo punto ti stacchi, ma lo fai per convenzione, perché vorresti restare attaccato. […] Insomma, questo libro vorrebbe essere un abbraccio di parole.

Una raccolta di lettere scritte per le sue due figlie, Caterina e Margherita. Un racconto di cose semplici e quotidiane, dal pannolino da cambiare alle acrobazie dei primi passi. Siate ribelli, praticate gentilezza è questo. Non un testamento – perché Saverio Tommasi ha intenzione di vivere ancora un bel po’ – ma “una lettera, con molto inchiostro, scritta a due fiorellini che ogni giorno hanno bisogno di acqua, carezze, riposo, ombra e parole.”

Il mio parere su Siate ribelli, praticate gentilezza, Saverio Tommasi

27 maggio del 1993, notte, l’una passata da poco. […] Qualcuno poche ore prima aveva riempito un Fiorino Fiat bianco di una miscela composta da pentrite, T4, tritolo e piccole parti di nitroglicerina. […] la miscela di quei signori là era fatta per fare male, non so perché, ma fondamentalmente perché nella vita non tutti sono buoni.

Siate ribelli, praticate gentilezza vanta lovers and haters, come nella migliore tradizione dei social. Se ne leggono critiche pesanti e non costruttive, dichiarazioni d’amore un po’ volatili.
Quella frase che ne è il titolo, così scopiazzata e condivisa, che si riferisce al praticare gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso (di cui è autrice Anne Herbert) sui social è un topic trend. Banale, forse, un po’ scontata. Ma tanto vera, come molti luoghi comuni.
Io credo che sia un bel leggere, non tanto per la qualità letteraria dell’autore – che mi riservo di conoscere meglio per poter giudicare – quanto per la vita comune e quotidiana che racconta, che tutti noi conosciamo e condividiamo, quanto per quel raccontarsi semplice e onesto di padre, che dal momento in cui lo diventa, si accorge del senso di responsabilità che gli è stato appena messo in carico. Con qualche luogo comune – perché no? – sul quale non ci fermiamo mai abbastanza:

Sono un babbo medio, che si è emozionato quando avete iniziato a camminare, incerte e fragili come le tartarughine quando si schiudono le uova.

Il peso e il valore delle parole.
Questo credo sia il punto su cui dobbiamo riflettere.
Perché usarle è facile, metterle in pratica un po’ meno.

Siate ribelli, praticate gentilezza

No, non è per niente facile.
Ci vuole coraggio, come scrive Tommasi nella citazione iniziale, ci vuole coraggio.

Ma è proprio il coraggio, quello che ci vuole per vivere. Per affrontare e capire e conoscere le cose brutte che questo mondo ci mette di fronte. Per spiegare nel modo più semplice quelle stesse brutture ai propri figli, inconsapevoli e innocenti: tolleranza, diritti dei più deboli, lotta per l’uguaglianza, denuncia di qualunque forma razzismo e fascismo, pericoli della rete.
Tutto questo in un linguaggio colloquiale, fatto di frasi e pause, di caffè da preparare e di episodi di vita vera.

Proviamo a pensarci, proviamo a essere anche noi più ribelli, proviamo anche noi a praticare gentilezza.

Siate ribelli, praticate gentilezza
Saverio Tommasi
Sperling & Kupfer (collana Pandora), 2017, pag. 206, € 8,41
ISBN: 978-8820062880

 

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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