La traversata notturna, Andrea Canobbio

Così sono le leggende familiari, dove il passato si tinge di colori sfumati, e dietro le quinte suona un pianoforte scordato, e gli eventi e i personaggi vengono instancabilmente lavorati dal tempo, come ciottoli marini su cui camminare non fa male.

Dopo lo scivolone del ministro  (“Ho ascoltato le storie che sono espresse in questi libri finalisti e sono tutte storie che prendono e fanno riflettere. Ecco, proverò a leggerli“. Attenzione attenzione! Questo è un editoriale di emergenza! 😁 La frase qua sopra rischia di diventare il tormentone dell’estate 2023! Avrete ormai saputo della gaffe del ministro della cultura durante la […]) vi avevamo promesso di leggere TUTTI i libri della cinquina finalista del Premio Strega, vi ricordate?

Tutti.
Andando oltre la copertina.
Dentro.

Eccoci qui!

Per costruire bisogna prima scavare, mi sembra di averlo sempre saputo. Si prepara uno scavo e si gettano le fondamenta. L’ho imparato quand’ero bambino. Nella nostra vita c’era un cantiere che procedeva con immensa cautela, e ci sarebbe stata una casa, in un vago futuro. Lo scavo aveva pareti profonde, foderate da armature di legno calcinato dietro le quali si indovinava il terreno macchiato e rugoso.

La recensione di La traversata notturna, Andrea Canobbio

La storia di un uomo, un ingegnere del Genio, appena tornato dalla guerra, della sua famiglia, della crisi e del tunnel in cui, ad un certo punto della sua vita, finisce.
Della depressione.
Il tutto visto con gli occhi del figlio, che racconta questa storia in prima persona, condividendo con chi legge ogni emozione, ogni angoscia, ogni angolo della città (Torino), mai conosciuta e visitata con occhi così chiari. Una ricostruzione fatta di particolari, di frasi non dette, di lettere d’amore che forse non dovevano essere lette da altri che non fossero protagonisti. O forse sì.

“Mosso dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo, il narratore di questo libro decide di compiere un viaggio nella sua città, trasformata per l’occasione in un grande teatro della memoria. E come in ogni avventura che si rispetti, si dota delle armi magiche necessarie all’impresa: una mappa quadrata di ottantuno caselle, una raccolta di lettere d’amore e alcune vecchie agende fitte di appunti.”

La celebrazione dei luoghi, del vissuto di una famiglia comune, della storia di una città e  anche di una nazione, la ricostruzione di una vita e dei suoi intrecci, in onore dei genitori, di chi per noi ha dato tutto.

«E se l’amore non è questo, perdonare sempre, anche quando l’altro si rivela inaffidabile, se non è questo, cos’è? Cosa, se non perdonare e aggiustare l’amore, dopo che ogni frammento si è usurato e dell’originale è rimasto soltanto il nome?»

La mia opinione su La traversata notturna, Andrea Canobbio

Se c’è una cosa in cui Andrea Canobbio è sicuramente riuscito con questo libro è l’aver trasmesso la sensazione di malinconia lenta, piana e continua che deve aver vissuto l’ingegnere.

La traversata notturna è un’opera melanconica, una ricostruzione antropologica, carica però anche di emozioni, che profuma di vero, di vita, di amore.
Un po’ lenta, sì, un po’ triste.
A tratti mi sono sentita nel bel mezzo di una descrizione antropologica sugli usi e costumi di certe etnie, a momenti pareva di essere accompagnata da una guida turistica a spasso per la città di Torino, camminando a passo d’uomo e osservando le strade col naso all’insù (tra l’altro Torino non l’ho mai vista e questa lettura mi ha ispirata a programmare un viaggio proprio qui).

Nonostante ci siano stati attimi un po’ frenati nella lettura, in cui l’autore forse indugia un po’ troppo alla ricerca di un tempo perduto, dei motivi nascosti in quei “trent’anni di tristezza irrimediabile” – e in cui il lettore si lascia piacevolmente trascinare, non lo nego -, La traversata notturna di Andrea Canobbio, è una presa di coscienza su quanto sia importante non perdere il contatto con la propria storia, con quella della propria famiglia, con le voci del passato, che chiedono di non dimenticarle.

Bello.
Anche e soprattutto andando oltre la copertina.

La traversata notturna
Andrea Canobbio
La nave di Teseo, 2022, p. 528, €. 21,00

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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