
Col tempo si smette di accanirsi a cercare risposte, di affannarsi, di voler andare altrove. Non è rassegnazione, piuttosto una forma di accettazione attiva: si smette di combattere “contro”. Si risparmiano energie e si pensa a combattere “per”.
La recensione di Come d’aria di Ada D’adamo
Ada D’Adamo in questo romanzo autobiografico racconta la sua vita con la figlia Daria alla quale alla nascita è stata diagnosticata una oloprosencefalia, una malattia caratterizzata da una grave malformazione cerebrale, che l’ha resa completamente invalida.
Ada si vede prima costretta a stravolgere la sua vita per poter assistere la figlia e poi a cambiare di nuovo direzione quando lei stessa scopre di avere un cancro.
L’autrice ci racconta le difficoltà pratiche e burocratiche, i pensieri e le riflessioni di chi deve convivere con la malattia, toccando argomenti come l’accettazione di ogni diversità, ma anche il diritto all’aborto terapeutico.
La mia opinione su su Come d’aria di Ada D’adamo
E’ necessario raccontare il dolore per sottrarsi al suo dominio. Rita Charon
Questa frase è il prologo del libro, e io stavo per sottrarmi alla sua lettura perché il dolore filtrava già dalla prime pagine.
Non pensavo fosse il momento di affrontarlo per interposta persona, ma così come raccontare il dolore permette di “attraversarlo” e tentare di sottrarsi al suo dominio, leggerlo è stato per me una catarsi: immergersi nella vita di Ada e Daria e capire che nonostante la sofferenza si può continuare ad amare la vita e ad andare avanti.
Ho capito che stavo riportando alla luce pezzi rotti tanto tempo prima, ma ho anche sentito che avevo cominciato da tempo a ripararli.
Buona lettura
Come d’aria
Ada D’Adamo
Elliot, 2023, 144 pag., € 15.00