Quello che le mamme non dicono, Chiara C. Santamaria

Quello che le mamme non dicono è il titolo del primo romanzo di Chiara Cecilia Santamaria, conosciuta sul web come Wonderland, del blog Ma che davvero? e intervistata su Zebuk qualche settimana fa.

Un libro che in poche settimane è già alla seconda ristampa e che sta riscuotendo un grande (e meritato) successo.

Io e Chiara siamo molto diverse, se non opposte.
Lei è diventata ‘mamma per caso’, io sono stata una ‘mamma per scelta’ (e per fortuna). Lei ama le feste che durano fino a notte fonda, io il sabato sera guardo Alberto Angela. Lei indossa peep toe shoes tacco 12, e io al massimo le infradito (tanto che ho dovuto cercare su google che cavolo fossero ste scarpe peep toe, perchè non le avevo mai sentite).
In una parola: lei ha 27 anni, io 34. E c’è praticamente una vita che ci separa.

Eppure leggendo il suo libro ho capito che non siamo tanto diverse. Lei racconta una parte della vita, la giovinezza, che ho vissuto: io mi sono divertita tanto. Mi sono divertita così tanto (e ho fatto così tante cavolate), che poi arrivata alla mia età ho potuto scegliere di cercare la mia maternità, perchè non provavo più nostalgia per la mia giovinezza.

Per questo il percorso di Wonder è per me commovente e bellissimo: perchè lei è diventata ‘mamma per caso’ nell’età in cui io (e pure lei) non avevo minimamente intenzione di votarmi alla maternità. E leggere la sua storia, così profondamente vera, è stata un’emozione grandissima, di vera crescita, per me.

Perchè il libro di Wonder fa ridere, e tanto, ma è soprattutto un libro che fa pensare. Un libro di una profondità e una maturità incredibili.
Il percorso dal test di gravidanza alla scelta di tenere la bambina, la fatica dei primi tempi, le notti insonni, gli amici così giovani e privi di responsabilità che nemmeno capiscono chi tu stia diventando, i momenti di crisi e di sconforto… tutto questo passa attraverso una rinascita profonda e sincera, che lei racconta benissimo, con ironia (e talvolta sarcasmo), con onestà, senza peli sulla lingua. In un percorso che la fa diventare mamma non perchè le mamme nascono quando nasce il figlio, ma perchè le mamme nascono quando, anche in presenza di un figlio, capiscono l’importanza di restare se stesse.

Non sapevo come fosse desiderare un figlio, fantasticare su di lui, ridere di gioia alla vista di un test positivo, commuoversi durante un’ecografia. Però adesso sapevo com’era amare un figlio. Come se fosse sempre stato lì. Come se, senza che tu lo sapessi, la tua vita avesse sempre avuto uno spazio per lui.

Questo, soprattutto, ho adorato del libro: la forza, la prepotenza, l’ottimismo e la fatica di essere una persona, e non solo una mamma. Una ragazza che ama, che spera, che gode, che beve, che esce, che, in una parola, vive.

E io in questo mi sento totalmente uguale a lei: ho sempre detto che amo mia figlia, come Chiara ama Viola, ma che amo principalmente me stessa. Io sono l’attrice protagonista della mia vita, ho il ruolo principale, sono quella che alla fine del film vuole vincere l’Oscar.

Molte donne rabbrividiscono, al pensiero di non mettere i figli al centro del loro mondo. Molte donne amano parole come ‘sacrificio’, dedizione, totalità. Io invece amo molto una parola che non ha un unico senso (dalla madre al bambino), ma ha un senso doppio (dalla madre al bambino, e dal bambino alla madre): felicità. Io voglio essere felice. Chiara vuole essere felice. Di una felicità che dalla madre passa al bambino, e viceversa.
Per essere delle persone vive, e non solo delle madri, o delle mogli, o delle lavoratrici… delle persone vive. Persone.

Leggete questo libro se siete alla ricerca di voi stesse. Leggetelo se siete stanche, o disperate, o la vostra vita vi sta stretta, o vi state annoiando a morte per ciò che siete diventate. Leggete questo libro per ridere di voi stesse, ridendo insieme a Chiara delle sue disavventure, e per perdonarvi. Leggete questo libro per trovare la vostra personale strada della felicità.
E la vostra maternità.

Un anno prima avevo fatto un test di gravidanza. L’avevo fatto quasi per gioco. Non sapevo scegliere, non volevo scegliere, pensavo di non poter scegliere.
Avrei voluto vedermi quella sera. Perchè avrei potuto dire a me stessa ‘Sarà durissima, ma ce la farai’.
Ero diversa. Nè migliore, nè peggiore, solo diversa. Però non avevo nessuno a cui fare le pernacchie sulla pancia al cambio del pannolino, nessuno che si aggrappava al mio calice di prosecco tentando di svuotarselo in testa, nessuno a stringere il mio mignolo così forte da stritolarlo. In poche parole: non avevo lei.

Chiara non ha la pretesa di insegnarvi nè ad essere brave mamme, nè ad essere brave persone. Ha solo raccontato l’ascesa, il percorso, la strada che ha intrapreso personalmente, per diventare se stessa.
E siccome, in modi diversi e per strade diverse, tanto tempo fa anche io ho intrapreso la stessa strada, non posso che dire: riprendete subito in mano la vostra vita!

Non credo di aver mai provato la simbiosi madre-figlio di cui tutti parlano. L’ho subito percepita come una persona altro-da-me, con una propria volontà e personalità, con i propri confini da rispettare, con le sue insondabili regole interiori. Fin dal primissimo giorno di vita.
– E’ tua figlia, diceva mia madre.
– Certo. Ma è prima di tutto lei stessa, pensavo io.

Quello che le mamme non dicono
Chiara Cecilia Santamaria
Rizzoli, p.238, € 16,00

11 COMMENTS

  1. E’ tra i prossimi libri che leggerò sicuramente perchè mi sono immedesimata in lei, anche io sono diventata mamma per caso la prima volta e non per scelta, avevo 23 di anni, ma felicissima di tutto nonostante tutto e sono curiosa di vedere cosa ci ha acccomunato e cosa no…

  2. Che bella recensione! E’ proprio una dichiarazione d’amore, Ba!
    Lo comprerò anch’io (senza farmi scoprire dal marito che questo mese ho speso un’eresia in libri…!).

  3. Leggo da tempo il suo blog, ho comprato subito il libro appena uscito, e l’ho letto tutto di filato, commuovendomi, ridendo, riflettendo… arrivando alla conclusione che forse forse in questo momento non sarei ancora pronta a diventare mamma 🙁

    • Allora è doppiamente un ottimo libro! Perchè ha il potere di far riflettere ridendo, e se questo può aiutare a prendere decisioni difficili… ben venga!
      Arriverà il tuo tempo per essere una mamma coi fiocchi, credimi. Ma se non è ora, non fartene un cruccio!

  4. Anche io mi ritrovo in questo libro per certi versi…
    perchè io non sapevo nulla di passeggini, ne ho visto uno l’ho preso e via
    perchè il test positivo mi ha sconvolta e messa in crisi
    perchè alla prima ecografia…non ho pianto anzi
    perchè non son mai stata la tipica mamma in cova…con i cuoricini
    perchè dice delle sacrosante verità 🙂

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