Non c’è problema? Ma come parli, Guerrieri? Sei impazzito? Dopo non c’è problema ti rimangono tre passaggi: un attimino, quant’altro e piuttosto che nell’immonda accezione disgiuntiva. A quel punto sei maturo per andare all’inferno, nel girone degli assassini della lingua italiana.
Una nuova avventura per l’avvocato Guerrieri e di nuovo tornano le sue ansie, la sua ironia, il suo fascino. Mentre sta tentando di abituarsi al nuovo studio, ai nuovi collaboratori e alle nuove disponibilità economiche viene coinvolto nel caso della scomparsa di una ragazza, di cui non si hanno più notizie da sei mesi, e che il giudice si sta apprestando ad archiviare; i genitori non si danno pace e vorrebbero trovare almeno qualche spunto per far continuare le indagini. Non saprà rinunciare a fare l’investigatore e a rassicurare il suo ego, cercando nuovi spunti in una Bari borghese e torbida.
Come negli altri libri che hanno per protagonista l’ironico avvocato barese, anche qui sono disegnate le figure femminili che oramai sappiamo irrinunciabili: una ex-prostituta, già cliente dell’avvocato, che ora fa tutt’altro, Nadia; e Caterina, amica intima della ragazza scomparsa, che proverà ad aiutarlo a trovare gli indizi per risolvere il caso. Personaggi forti, donne (ovviamente) belle a cui difficilmente si può resistere, che hanno differenti approcci alla vita, dovuti al loro differente modo di crescere. Guido sarà coinvolto da tutte e due, in modo diverso e con risvolti inaspettati. Non può mancare nemmeno il famoso saccone per la boxe, oramai assunto a psico-trainer personale, che insacca altruisticamente e tranquillamente i pugni e le esternazioni dell’avvocato.
A sottolineare lo scorrere del tempo e il mutare delle persone, vengono pennellati dei flash back nostalgici, che a noi “giovani quarantenni” fanno stirare le labbra in un sorriso di amarcod, e che ci fanno intuire come l’unica salvezza si può trovare nella perfezione di alcuni rari, provvisori momenti di felicità.
La trama non ha molto di originale, ma tanti sono i momenti in cui sorridere, soprattutto per le battute ciniche e autoironiche che Carofiglio fa dire a Guerrieri. Chi ama il legal-thriller potrà trovare nelle storie di questa serie (i casi dell’avvocato Guerrieri sono “Testimone inconsapevole”,”Ad occhi chiusi” e “Ragionevoli dubbi” ) qualche interessante spunto e adattamento al nostro mondo giudiziario, e leggere un libro che scorre via bene e che spiega qualcosa in più delle (soporifere) procedure della giustizia.
Le perfezioni provvisorie>
Carofiglio Gianrico
Sellerio Editore Palermo, 2010, 336 pag., € 14.00
Carofiglio mi ha sempre incuriosito ma, alla fine, ho sempre desistito dal prendere un suo romanzo.
Mi sa che devo provare, però, una volta….
Conosco una nutrita schiera di amiche innamorate di quel gran pezzo di tomo di Guerrieri, vedi tu…
Ah si? allora mi sa che provo! 😀
questo libro è quello di Carofiglio che mi ha appassionato di meno
l’ho trovato lento e con unfinale che si intuisce, in un ceerto qual modo, verso la metà della storia
per chi non ha letto nulla dell’avvocato Guerrieri il mio modesto consiglio è comunque quello di partire dall’inizio, così da non perdersi l’evolversi della vita personale del protagonista
mettiti in fila ! 🙂 per me Guerreri è un amico ormai,un piacere al quale non potrei rinunciare!
E io me ne sto buona buona col mio numeretto in mano….:D
Già ero propensa a prenderlo , ora và dritto nella lista 😀