Emma e Giulio sono sposati da undici mesi quando lui, “comunista sovversivo”, viene imprigionato. E’ il 1927. Per dieci anni lei lo seguirà di prigione in prigione, vivendo solo per quei brevi attimi di colloquio che vengono loro concessi. Non perderà mai la speranza o la forza interiore di dimostrarsi sempre salda – di essere, veramente, salda nel suo amore. Non c’è leggerezza o frivolezza in questo Amore: sono troppe le prove cui sono stati chiamati i nostri. C’è Amore nel senso più vero: vita interamente dedicata all’altro, alla sua realizzazione, a costo del sacrificio della propria. Ma non è sacrificio, è gioia di essere accanto all’altro.
“Solo uno spirito sano e saldo; solo un proponimento fatto da anni e al quale per tanti anni si era ispirata, il proponimento di restare avvinta a me; solo un bisogno imperioso di voler essere felice con me a costo e prezzo anche della vita; solo questo potè dare a Emma tanta forza di mantenersi serena di fronte a quanto ci si parava ancora davanti”.
E poi, un giorno, una notizia: non l’attesa liberazione, ma il confino. E al confino gli viene concessa una visita della moglie. Inizia così una strana luna di miele all’isola di San Nicola. Diciassette giorni di intimità dopo dieci anni di carcere. Emma e Giulio si ritrovano, come se nulla fosse accaduto. “Nessuna parola, nessun accento avrebbe potuto avvicinarci a cio’ che avremmo voluto dirci. Capivamo meglio tacendo e guardandoci. … Riconquistammo la calma necessaria per parlare; ma era estremamente difficile pensare a na converszione ordinata. Si affollavano alla nostra mente i ricordi di dieci anni dolorosi, tutti quei momenti nei quali l’impossibilità didirci l’amarezza dell’animo nostro, la centuplicava. Adesso volevamo dire tutto insieme, senza coerenza. E non ce ne accorgevamo. Eravamo soltanto felici: tanto felici.”
La felicità dura poco però. Giulio è destinato al confino per altri sei anni, perchè il regime non si fida di lui. Un’altra prova per Emma e Giulio. Questo il diario che Giulio scrive al confino, a Ponza, per ricordare la gioia dei loro giorni insieme e i timori che anche questo piccolo sogno non si potesse avverare. Ma anche questo diario verrà sequestrato, e verrà scoperto solo molti anni dopo la morte di Giulio. Emma lo conserverà con amore, scrivendo ancora al suo Giulio che non c’è più, lettere di amore come fece per tanti, troppi anni. Ora lo dona ai lettori, perchè si ricordino di tempi che forse non sono così lontani, e vedano la luce che emana da loro.
Emma. Diario d’amore di un comunista al confino. Ponza, 1939
Giulio Turchi
Editore Donzelli, 2012, p. 104, €. 15,00
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