Virginio è il protagonista di questo appassionante romanzo. La sua vita è legata alla bellezza delle montagne in cui è nato e al ricordo delle esperienze gioiose della sua infanzia. Costretto a crescere in una metropoli dove anche i sentimenti vengono consumati come merci, volge continuamente lo sguardo ai monti e al suo paese natale con ardente nostalgia. L’impoverimento interiore della civiltà tecnicamente progredita, le insanabili contraddizioni in cui è immersa e una immedicabile ferita dolorosa lo spingeranno a farvi ritorno per vivere solitario nella vecchia malga paterna. In quell’eremitaggio sentirà che la vita va assaporata attimo per attimo guardando con occhi pieni di meraviglia tutto ciò che offre, e finalmente troverà il suo posto nel mondo, in tutte le sue molteplici forme e infinite vibrazioni.
Enrico Marzetti (San Benedetto del Tronto, 1969) è un prolifico autore che solo da qualche anno ha iniziato a scrivere appassionatamente, mosso dall’esigenza di divertirsi e divertire condividendo temi scientifico-filosofici, approfonditi per conto proprio, ed intime esperienze talvolta dolorose.
Dopo gli anni bui della prima, sregolata maturità, quasi trentenne riprende gli studi laureandosi in Scienze politiche ed intraprende un cammino di ricerca spirituale segnato da eventi duri ed inattesi, che hanno notevolmente accentuato la sua sete di conoscenza.