Ma il cielo non risponde, A. J. Cronin

La lunga storia di un’ amicizia in questo romanzo di Cronin, che percorre la propria vita raccontando quella di un amico di gioventù incontrato per la prima volta al collegio.

Desmonde Fitzgerald e Archibald non potrebbero essere più diversi, sia per estrazione sociale che per carattere e atteggiamento verso la vita; il primo è figlio agiato di una famiglia borghese, il secondo è la speranza di riscatto di una buona famiglia proletaria, brillante e superficiale Desmonde, con il talento e una voce angelica di cui è certamente cosciente, al contrario di Archibald, timido e riservato, destinato a sgobbare per crearsi una posizione di rispetto nella società Inglese.

Due vite raccontate attraverso le scelte dei due protagonisti, anche se l’autore rimane sempre in secondo piano, facendo da comprimario alle svolte epiche del suo amico fraterno. Dopo gli studi comuni le strade si dividono, sottolineando sempre le differenze caratteriali dei protagonisti: Desmonde sceglierà la vita sacerdotale, con un roseo futuro all’interno della Chiesa e delle sue rigide strutture, soprattutto grazie alla sua meravigliosa voce e ai modi affabili affinati negli anni.

Lo seguiamo allora durante il suo percorso, difficile e complesso, totalmente diverso da quello che si aspettava prima di cominciare. Lo stile di narrazione è lineare, a volte scolastico, ma sempre molto elegante e mai lasciato al caso. Il periodo storico che va dagli anni trenta ai settanta del secolo scorso, è quello che fa da sfondo alla storia di questo giovane brillante che dovrà fare i conti con un mondo che non è quello idilliaco dei suoi sogni. L’Irlanda, Londra, la Svizzera, Holliwood dei tempi d’oro, l’Oriente lontano e magico: tante ambientazioni, ognuna calzante e perfettamente calzante con il racconto.

Una donna sarà la chiave di volta di una storia che sembrava volta al lieto fine, una donna che è solamente una metafora per esprimere quanto difficile sia mantenere la coerenza e la retta via verso i progetti giovanili; una donna come simbolo della tentazione, ma come stimolo al cambiamento (obbligato o cercato?).

Mentre Cronin prosegue i suoi studi in medicina, il praticantato e l’affermazione nell’arte medica, poi in seguito il successo come romanziere e sceneggiatore a Holliwood, Desmonde cade in basso fino a una sorta di autoesilio nei bassifondi irlandesi; ma ancora una volta la sua voce lo salva in extremis, soprattutto l’amicizia con il suo antico compagno di scuola, che riuscirà a sdebitarsi dei primi timidi aiuti ricevuti al collegio. A. J. e Desmonde si ritroveranno, e grazie all’impegno del primo e all’amicizia che li lega, il futuro dell’ ex reverendo Fitzgerald potrà dirsi salvato e redento.

Anche se non è mai detta l’ultima parola, Cronin tenta di spiegarci che, si è determinante la forza di volontà e l’altruismo, ma in fondo il proprio carattere e i disegni del fato sono molto complicati da ingannare.

Uno stile impeccabile, una storia ben intrecciata, decisamente consigliata. Buona lettura!

Ma il cielo non risponde
A. J. Cronin
Bompiani , 2003, p. 365

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Lucia Busca
Sono quella che legge due libri contemporaneamente, quella che ha l'e-reader, io piango quando la scrittura è bella, divento il protagonista del libro. Curiosa, tento di infilarmi in tutti i generi, scegliendo tra i grandi classici e osando nuovi autori. L'unica certezza che ho: non mi basterà questa vita per finire la mia lista dei desideri. "Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori" (Anna Karenina)

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