Liberiamo una ricetta: Zuppa di cipolle, Afrodita, Isabel Allende

Il suo alito è aroma di miele ai chiodi di garofano,
la sua bocca, deliziosa come un mango maturo.
Baciare la sua pelle è assaggiare il loto,
l’incavo del suo ombelico è un ricettacolo di spezie.
Quali altri piaceri vi si adagino,
lo sa la lingua,
ma non può dirlo.
Srngarakarika, Kumaradadatta, XII secolo d.C.
(da Afrodita, Isabel Allende)

Che Afrodita sia un prezioso tesoro dal quale attingere stuzzicanti sistemi per coinvolgere e stravolgere i sensi, lo abbiamo capito: gli argomenti piccanti, i nomi ammiccanti dei piatti, la leggerezza divertita con cui Isabel parla dell’amore e dell’eros la dice lunga sul suo rapporto con il cibo e con gli afrodisiaci. Questa volta abbiamo voluto metterla davvero alla prova, però, con una zuppa di cipolle che, così “a naso”, non sembrerebbe essere il miglior modo di avvicinarsi all’amante…

Note sul libro Afrodita, Isabel Allende

afrodita

Dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall’habanera di gamberi all’insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole: un patrimonio di ricette piccanti e spiritose condite con le spezie dell’ironia. Isabel Allende torna a gustare la vita. La troviamo alle prese con il mondo della cucina, tempio del piacere dei sensi e anticamera del “piacere dei piaceri”. In un invito alla gioia dietro il grembiule, un gioco per nutrirsi ed inebriarsi senza prendersi troppo sul serio.
Leggi la recensione di Afrodita di Isabel Allende

La ricetta: Zuppa di cipolle

foto

(questa è una ricetta semplificata della famosa zuppa francese. Va messa in forno in chicchere di ceramica refrattaria con un po’ di pane e formaggio. Può fare da piatto unico)

ingredienti (per 2 persone)

  • 3 tazze di brodo di carne
  • 2 cipolle medie tritate fini
  • un pizzico di chiodi di garofano in polvere
  • un pizzico di zucchero
  • un filo d’olio di semi
  • qualche goccia di salsa Worcester
  • 4 cucchiai di gruviera o parmigiano grattugiato
  • 2 fette di pane bianco tostato

preparazione

  1. Fai imbiondire le cipolle nell’olio badando a non farle scurire perché diventano amare.
  2. Unisci il brodo e gli altri ingredienti, tranne il pane e il formaggio e fai cuocere per 10 minuti.
  3. Metti in chicchere di ceramica individuali una fetta di pane, versaci sopra il brodo bollente, una manciata di formaggio e passa al forno per 10 minuti.

Di una semplicità unica. Con un fascino incredibile. E, a quanto pare, molto afrodisiaca. E qualcuno lo sapeva già da tempo:

Cipolla. Fondamentale in ogni tipo di cucina, dalla più erotica alla più casta. È originaria dell’Asia. Caldei, egiziani, romani, greci e arabi la consideravano afrodisiaca ben prima che gli europei si rendessero conto della sua esistenza.

C’è una cosa che davvero merita attenzione, in questo libro e ne abbiamo già parlato ma vogliamo ribadirla: la volontà di essere leggeri e di sapersi prendere in giro. La Allende ci racconta storie legate al cibo, curiosità della sua vita e usi e costumi legati ai pasti, di qualsiasi natura essi siano:

Mi addormentai accanto alla lavastoviglie, abbracciata a uno strofinaccio mentre il mio corteggiatore del momento, che purtroppo non era Gregory Peck, mi aspettava in camera intrattenendosi con un puzzle. Ma ormai non faccio più di questi errori. Adesso preparo la zuppa il giorno prima dell’appuntamento…

e lo fa sempre col sorriso sulle labbra, ricordandoci quanto sia importante ridere (e preparare in anticipo la pappa…). Facciamolo anche noi, sempre!

Con questa ricetta letteraria partecipiamo anche noi a #liberericette:

Afrodita
Isabel Allende
Feltrinelli, 1998, 328 pag., € 16.50

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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