Smettila di essere gentile. Se non sei autentico, Thomas D’Ansembourg

Propongo di esplorare una pista per stabilire relazioni autentiche tra esseri liberi e responsabili, una pista che definirò attraverso questa doppia questione che mi sembra regolarmente al centro delle difficoltà esistenziali di tutti noi: “Come fare per essere se stessi senza smettere di stare con l’altro, come fare a stare con l’altro senza smettere di essere se stessi?”

In questo bellissimo viaggio nella gentilezza che stiamo facendo nel mese dedicato all’Amore in tutte le sue forme, ci imbattiamo in un titolo che all’apparenza contrasta tutto quello che abbiamo detto e letto finora. Ma – se leggiamo bene – ci accorgiamo che ancora una volta è una chiamata alla gentilezza, quella che proponiamo. Una gentilezza senza ipocrisia, senza doppi volti e maschere da indossare.

La recensione di Smettila di essere gentile. Se non sei autentico, Thomas D’Ansembourg

Non proviamo forse la gioia più grande quando comunichiamo chiaramente con noi stessi e con il prossimo, quando siamo uniti a noi stessi e a coloro che amiamo, quando i rapporti interpersonali vengono vissuti con stima e fiducia, con quello che definisco il “ben-essere insieme”?

Quanto è importante essere gentili nelle relazioni con gli altri? Da cosa dipende la nostra gentilezza? Come riuscire ad essere se stessi senza maschere?

Questo libro è una buona occasione per guardare dentro di noi e diventare più consapevoli del nostro modo di pensare e di agire. […] l’autore spiega come la tendenza a ignorare o a sottovalutare i nostri bisogni ci spinga a farci violenza e a riportare questa violenza sugli altri.

Un saggio con cui Thomas D’Ansembourg vuole “dare testimonianza della mia fiducia nel fatto che se ognuno accettasse di osservare la propria violenza, quella che spesso esercita in modo inconscio e molto sottile su se stesso e sugli altri – d’altronde, molto spesso con le migliori intenzioni del mondo – e si preoccupasse di capire come s’innesca, ognuno di noi avrebbe occasione di disinnescarla, di smorzarla.”

Il mio parere su Smettila di essere gentile. Se non sei autentico, Thomas D’Ansembourg

Non ho le parole per dire la mia solitudine, la mia tristezza o la mia collera.
Non ho le parole per dire il mio bisogno di comunicazione, di comprensione, di riconoscenza.
Allora critico, insulto o colpisco.
Allora mi offendo, mi ubriaco o mi deprimo.
La violenza, interiorizzata o esternata, risulta da una mancanza di vocabolario: è l’espressione di una frustrazione che non ha trovato le parole per esprimersi.

Qualche anno fa sono stata accusata di falsità e di ipocrisia da chi in realtà viveva col cuore rancoroso e non sapeva come uscire dal tunnel. Solo e unicamente perché mi comportavo sempre in modo educato e cercavo confronti costruttivi senza gridare per affermare il mio pensiero.
Credo che sia un problema comune a molti e per carità, mi arrabbio anch’io a volte, ma mi sono resa conto che non serve davvero a niente, nei rapporti interpersonali: è distruzione pura e semplice, di se stessi e delle persone e delle possibilità che abbiamo a disposizione.

Questo libro fa riflettere, ancora una volta, sulle nostre ptenzialità, sulle capacità umane e sull’occasione che perdiamo ogni volta che non trattiamo gli altri con gentilezza. Sono sempre più convinta che la Comunicazione Non Violenta (CNV, di cui abbiamo già parlato su ZeBuk) andrebbe insegnata nelle scuole, a grandi e piccoli! Il mondo sarebbe davvero migliore…

Smettila di essere gentile. Se non sei autentico
Thomas D’Ansembourg
Paoline Editoriale Libri (collana Psicologia e personalità), 2016, pag. 304, € 14,00
ISBN: 978-8831531894

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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