
Mi piace quando mi azzuffo con mio fratello, e ci rotoliamo sul lettone come per fare la lotta ma senza farci male.
La recensione di Io sono così, Fulvia Degl’Innocenti, Antonio Ferrara
Mi piace quando faccio sparire una patatina dopo l’altra e poi mi lecco le dita spolverate di sale.
Tutto quello che piace a una bambina: le scorrazzate su per gli scogli, le corse dietro al pallone, i giochi da pirata… “cose da maschi”, dite? No, perché?
Io sono così di Fulvia Degl’Innocenti e Antonio Ferrara, è un albo curatissimo, un leporello, con illustrazioni vivaci, dirette, Premio Andersen 2015:
«Per l’indubbia originalità e vivacità di un progetto cartotecnico “a leporello” spiazzante e arioso, capace di sorprenderci e – implicitamente – di invitarci alla riflessione. Per la freschezza e l’equilibrio del testo, e l’eccellente qualità delle immagini, sintetiche e pungenti. Per essere il frutto di una giovane casa editrice impegnata nella battaglia contro le disparità di genere»
(Giuria del Premio Andersen 2015)
Non mi piace quando mi chiamano maschiaccio.
La mia opinione su Io sono così, Fulvia Degl’Innocenti, Antonio Ferrara
Ecco, veniamo subito al punto.
Non mi piace perché io sono una bambina.
Una bambina e basta.
E i giochi non possono dividersi in “giochi da maschio” e “giochi da femmina”, giusto? E non possiamo cadere nello stereotipo… oppure no? Oppure tutti, mentre leggevamo, abbiamo immaginato che a parlare fosse un bambino?
Un cartonato divertente, che fornisce ai bambini un’occasione di discutere la cosa e agli adulti il modo di riflettere su un tema che rischia, anche senza volerlo, di chiuderci in certe gabbie mentali…
Buona lettura!
Io sono così
Fulvia Degl’Innocenti, Antonio Ferrara
Settenove, 2014, p. 2, €. 14,00