Intervista a Claudia Mencaroni, Maria Grazia Maceroni

Ciao Claudia, ciao Maria Grazia, per prima cosa vi ringrazio del tempo che ci dedicate. La prima domanda che faccio a Claudia è: Chi è Maria Grazia?

C.: Mari è una donna ironica, intelligentissima e profonda. Un’amica leale, una persona rara.

E ovviamente a Maria Grazia chiedo chi è Claudia?

M.G.: Claudia è energia, passione, creatività ben dosate nel suo essere donna, mamma, scrittrice, amica.

Come e perchè è nato “1001 cose da sapere e da fare con il tuo bambino”?

M.G.:  Questo libro nasce dall’amore per il mondo dei più piccoli e dalla voglia di condividere la nostra esperienza di madri ed educatrici.

C.: Ci è stato commissionato dalla Newton Compton e il fatto di essere dentro questo meraviglioso mondo con tutte le scarpe ha fatto il resto.

Come siete riuscite a conciliare la famiglia e la stesura di questo manuale a due mani?

M.G.: E’ stato un duro lavoro di incastri e di collaborazione alla gestione domestica (a proposito: grazie a mio marito!)

C.: Non ci siamo riuscite. O almeno parlo per me. Diciamo che sono sopravvissuta senza (troppi) danni. Quando si affronta qualcosa di totalizzante come la stesura di un libro è impossibile “conciliare”, anzi credo che sia un ennesimo “super-potere” che ci si aspetta da una donna e che crea ansia da prestazione. Io ho perso molto del primo anno di vita del mio secondo bimbo, e momenti di serenità col grande e con mio marito. Mio marito mi ha sostenuto in tutto e per tutto e un grande aiuto pratico l’ho ricevuto anche dai miei genitori, ma questo libro mi è costato tanto. E per quanto il sacrificio sia valso il risultato, non c’è stata conciliazione, piuttosto accettazione consapevole del prezzo da pagare.

Che progetti avete per il futuro? 

M.G.: Per il momento il mio futuro ha sempre un volto bambino: mio figlio, i miei alunni, i libri sui più piccoli.

C.: Continuare a scrivere, leggere di più, trovare uno studio e mettere più spesso i tacchi.

Che libri avete sul comodino?

M.G.: Una bella mistura tra romanzi e saggi: La principessa sposa (appena terminato, ma rimane lì perché mi ricorda l’autentico modo di essere “principesse”). La solitudine delle madri, di Marilde Trinchero (appena iniziato e già ordinato il prossimo: Reclusioni). Dieci anni d’esilio, racconto autobiografico di Madame de Staël, una donna “troppo intelligente e ambiziosa” perseguitata da Napoleone a causa del suo continuo impegno a favore della diffusione della cultura e della libertà di pensiero. Il paradiso ai piedi delle donne, un viaggio nel mondo musulmano visto attraverso gli occhi delle donne. Chi abita nella foresta, il libro preferito di mio figlio.

C.: Ho sempre il comodino traboccante. Ecco qualche titolo: Donne che corrono coi lupi della Pinkola Estes, una specie di libro delle risposte per me: spesso lo apro a caso e mi dice quello che mi serve. Un attimo, un mattino, un recente regalo che aspetto l’ispirazione per iniziare. Vista con granello di sabbia della Szymborska, una delle poetesse che amo e she sfoglio per ritrovare “bellezza”. Leggere Lolita a Teheran che sto fagocitando. L’energia della preghiera di Thich Nhat Hanh, che sto approfondendo e pian piano mi fa trovare una strada che mi appartiene probabilmente da sempre. Apprendere la maternità di Verena Schmid, caposaldo che consiglio di leggere a tutte le madri, soprattutto in divenire. Reclusioni di Marilde Trinchero, appena finito e sempre nutriente per quel sottobosco interiore che cerca espressione.

E quale libro/i vi è/sono rimasti nel cuore?

M.G.: L’amore per i libri è come quello per i figli, non si divide ma si moltiplica. Il mio ultimo innamoramento è scattato con “The Help”. E poi naturalmente per il mio “bambino”.

C.: Mi viene subito in mente La bambina che salvava i libri: l’ho letto tanti anni fa (mi sa proprio un regalo di Mari), evidentemente ha smosso corde molto profonde. Poi Anna Karenina per quello che ha rappresentato quando lo lessi a sedici anni e quando l’ho riavuto tra le mani più di recente. Sceglierne uno è impossibile, ma dopo il secondo la lista rischia di diventare infinita, quindi mi fermo e vi ringrazio per questo spazio. Grande Zebuk!

Grazie a voi e al prossimo libro…

angela
Classe 1972, mamma di due adolescenti, moglie, assistente personale del direttore di una casa editrice, segretaria di una scuola di musica, amante dei libri e della musica.

1 COMMENT

  1. Mille grazie a Claudia e a Maria Grazia: BELLO sapere che non siamo sole, in quel difficile tentativo di ‘conciliare’ che sembra sempre così difficile per tutte. E BELLO rendersi conto che davvero, a volte, non è umanamente possibile farlo: è così importante accettare il fatto di non essere wonder woman! 😉

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