Il tempo che vorrei, Fabio Volo

Tutto è precario, tutto è provvisorio, tutto è fragile e in attesa di momenti migliori. Ma questi oggetti rattoppati, in effetti, poi durano tutta la vita. Nulla è più duraturo di una cosa provvisoria.

La recensione di Il tempo che vorrei, Fabio Volo

Lorenzo non sa amare, anzi non sa dimostrarlo.
Deve riconquistare l’amore del padre che forse non è mai stato tanto presente, perché troppo preso dal lavoro  e di una lei che se n’è andata perché lui non voleva appunto impegnarsi troppo. Racconta proprio la vita che si riducono a fare oggi molti uomini dai 30 anni e oltre, non pronti a farsi una famiglia, per pentirsene quando ormai è troppo tardi.
Lorenzo fa un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi veri sentimenti. Crescere è imparare ad amare e a perdonare, una ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più . 

Ma credo anche che in una società come la nostra valga la pena ricordare a noi stessi che il tempo è il bene più prezioso che abbiamo , e che la vita è una sola, e a volte dovremmo dedicare a lei un po’ più di tempo.

A volte ironico e triste si  passa da una risata a una lacrima, mette però a nudo le debolezze di tutti, le incertezze e le paure . Il messaggio che colgo è vivi la vita così com’è senza porsi troppi perchè. Ci fa riflettere su come sia facile perdere la persona care per i propri limiti e rinnova il sentimento verso il genitore, in questo caso il padre.

Bisogna dunque guardarsi e scoprire che non vivi se non sai vivere. Anche se devo dire che una parte del finale,  non mi è piaciuto completamente, io sono per i lieto fine.

Sì, insomma non sarà un saggio o un capolavoro della letteratura, ma è carino, scorrevole la lettura, lo si legge in poco tempo per la curiosità di giungere alla fine.
Sono fatti di vita quotidiana, quello che scrive sembra essere vissuto da qualcuno che conosciamo o addirittura da noi stessi, visto il realismo degli eventi. Consiglio la lettura per alcune ore di riflessione ma anche di spensieratezza.

IL TEMPO CHE VORREI
Fabio Volo
Mondadori, 2009, 300 pag., € 18.00

angela
Classe 1972, mamma di due adolescenti, moglie, assistente personale del direttore di una casa editrice, segretaria di una scuola di musica, amante dei libri e della musica.

10 COMMENTS

  1. Punti di vista! 🙂
    ho letto esco a fare due passi e il giorno in più: il primo fa ridere, il secondo è già una ripetizione di tutti i suoi clichè…senza offesa: secondo me fa meglio il dijjjei, o forse tutti noi siamo capaci di scrivere libri!

  2. io l’ho mollato tempo fa, troppo alla Alberoni, che forse per lui sarebbe un complimento, ma diciamo che é tutto una “scoperta dell’acqua calda”…lo trovo di una banalità disarmante..perdonatemi la schiettezza…

  3. Boh… io di Volo ho letto “È una vita che ti aspetto”, lettura piacevole ma nulla di più e poi ho letto “Esco a fare due passi”… mi ha deluso tanto… forse Volo non fa per me…

  4. Io di Volo ho letto “Il giorno in più” , non è da Nobel della letteratura ma è carino in certe sue riflessioni apparentemente banali .

  5. io li ho letti tutti in ordine di uscita…esco a fare due passi non mi piaciuto…come questo ultimo che mi ha lasciato un pò cosi’…
    poi si gli altri son libri da compagnia…libri se vuoi piedi di banalità ma che possono andar bene per un lungo viaggio in treno o in tram 🙂

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