Emmaus, Alessandro Baricco

Evidentemente possono contare su granai colmi all’inverosimile, perché dissipano senza calcoli il raccolto delle stagioni, che sia denaro ma anche solo sapere, esperienza. Mietono indistintamente bene e male. Bruciano la memoria e nelle ceneri leggono il loro futuro.

Ultima fatica letteraria per lo scrittore torinese che fa un volo radente sulle vicende di quattro amici adolescenti, legati da una stretta educazione cattolica e dalle pruriginose esperienze degli altri, quelli che in chiesa non ci vanno. L’episodio di Emmaus nei Vangeli vuole significare la resurrezione, la rivelazione, ma anche la cecità nel non capire che abbiamo davanti. E Baricco la esprime tramite gli episodi di vita di Bobby (“ha un fratello più grande che è sputato a John Kennedy. Per cui è Bobby“), il Santo (“E comunque è di quelli che non escludono il prete, pensando a cosa fare da grandi“) e Luca (“che tra tutti è il mio migliore amico“) raccontati in prima persona dal protagonista.

E allora si susseguono le immagini, tra genitori saldi nelle loro convinzioni e amiche che vogliono stupire a tutti i costi, tra storie (inventate?) di iniziazioni alla sessualità e rapimenti mistici adolescenziali; non mancano accenni alla droga, alle opere caritatevoli verso gli altri e la band musicale.

A ben guardare le recensioni altrui posso trovare molti motivi di condivisione, quando si parla di semplicismo, di ruffianaggine, o di scarsa originalità. A me Baricco piace soprattutto vederlo (colpa del suo capello brizzolato..), perchè le emozioni di Seta o di Castelli di Rabbia non si sono ripetute nei libri successivi, e quindi se prima mi affascinava la punteggiatura strana o certi dialoghi , adesso la prima cosa che noto è la spocchia che ha davanti alla telecamera: ma pazienza, ha un mondo intero che lo legge, beato lui.

Posso dire che in questo ultimo libro ho apprezzato alcune figure atipiche: la mamma di Andre, che fa una rivelazione sconvolgente a due ragazzini che vogliono giocare a fare i grandi, proprio sul terreno in cui loro si sentono forti, la chiesa e la confessione; o il padre di Luca, perchè proprio tramite questo personaggio alla fine arriva un brivido, cinico, dovuto all’incomunicabilità tra generazioni e alla drammatica svolta che prendono certi eventi, per come un figlio può vedere in modo sbagliato un genitore.

Ovviamente non vi consiglierò di risparmiare i vostri soldi per qualche altro testo più meritevole, perchè ritengo che per avere una propria idea su un libro l’unica cosa utile sia leggerlo: nel mio piccolo, quello che penso io l’ho scritto qua sopra!

Buona lettura e a rileggerci

Emmaus
Alessandro Baricco
Feltrinelli, 2009, 139 pag., € 13,00

Lucia Busca
Sono quella che legge due libri contemporaneamente, quella che ha l'e-reader, io piango quando la scrittura è bella, divento il protagonista del libro. Curiosa, tento di infilarmi in tutti i generi, scegliendo tra i grandi classici e osando nuovi autori. L'unica certezza che ho: non mi basterà questa vita per finire la mia lista dei desideri. "Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori" (Anna Karenina)

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