È facile perdersi nei tortuosi vicoli di Damasco, nel suo intricatissimo groviglio di strade. Ma se ci si fa prendere per mano, lasciandosi condurre da una guida esperta, sarà una passeggiata strabiliante, un viaggio alla scoperta dei giardini nascosti, delle minuscole botteghe, dei sapori, dei profumi, dei colori della città. Dietro ogni porta si cela una miriade di segreti, di tradizioni, di cucine odorose di spezie. E ogni cucina nasconde una storia e una ricetta per raccontarla. Come il tabbuleh di zia Salime, un piatto dai pungenti aromi di erbe, una festa per il palato e i muscoli della risata, che non può essere preparato nei momenti tristi; i falafel al coriandolo e cumino dell’artista delle ombre, un uomo capace di mettere in scena con le sue sole mani intere opere teatrali; il riso con mandorle e uvetta dell’anziana levatrice sciita; il fragrante pane allo yogurt della donna che aveva dimenticato come si faceva ad amare; il caffè al cardamomo servito nell’antica caffetteria vicino alla moschea degli Omeiadi, dove ammalianti narratori intrattengono i clienti con favole e antiche leggende misteriose.
La città che profuma di coriandolo e di cannella nasce da una telefonata e da una promessa tra fratello e sorella. Rafik Schami ormai da anni è stato esiliato dalla Siria per motivi politici e la sua idea di scrivere un libro in onore della cucina della sua città, la regina d’Oriente, sembrava destinata a non realizzarsi mai. Almeno finché sua sorella non si è offerta di aiutarlo. Così Marie raccoglie le ricette e le detta per telefono, accompagnando suo fratello ma anche i lettori alla scoperta di un universo affascinante e profumato. Un romanzo che è insieme una raccolta di microcosmi familiari, un ricettario e una guida di Damasco, crocevia degli splendori del Medio Oriente.
La città che profuma di coriandolo e cannella è, in realtà una piccola guida ai luoghi meno conosciuti di Damasco, vista attraverso i ricordi di Marie Fadel, sorella di Rafik Schami, scrupolosamente dettati al telefono a suo fratello.
E, soprattutto, è la scoperta dei sapori e degli odori di quest’affascinante città, attraverso le sue ricette. Tutte rigorosamente trascritte in questo libro.
E’ sicuramente un modo nuovo di conoscere una città straniera. E per chi è appassionato di tabbuleh, felafel, pane allo yogurt è una lettura obbligata. Perchè le ricette contenute nel libro sono quelle tramandate di madre in figlia. Quelle che hanno il gusto di una città senza tempo.
LA CITTA’ CHE PROFUMA DI CORIANDOLO E CANNELLA
Marie Fadel, Rafik Schami
Garzanti, 2010, 195 pag.
Mi ispira molto, sicuramente tra i prossimi libri che leggerò…
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E io mi appresto a leggerlo, proprio in questi giorni… 😉