Riprendiamo i nostri consigli di lettura proprio a Maggio.
E come potevamo non pensare ai libri da regalare alla propria madre?
Visto che abbiamo ancora qualche giorno di tempo prima della Festa della Mamma…eccovi i nostri suggerimenti!
Diciamo che abbiamo pensato a quali libri potessero essere più adatti all’occasione.
E, come sempre, la lista contiene romanzi diversi tra loro, che spaziano dal divertimento, alla riflessione, al romanticismo.
Perchè le mamme dopotutto non sono tutte uguali.
O no?
Eccovi le nostre scelte (e, come sempre, se avete altri titoli utili segnalateceli pure tra i commenti!).
5 Libri per la Festa della Mamma
- Le mamme non mettono mai i tacchi – Luana Troncanetti. “Tuo figlio ubbidisce meno del pit bull di casa? Ogni volta che vedi S.O.S Tata in tv ti viene un attacco di panico? Sogni frequentemente di sciogliere tua suocera nell’acido muriatico? Non trovi mai il tempo per fare la ceretta, tanto che i peli superflui iniziano a spuntare fuori dalla trama dei tuoi jeans?
Se sei spesso esausta, sciatta, trasandata, una ex donna, ovvero una mamma che non mette mai i tacchi, con questo libro scoprirai, ridendo, che sono tante le donne come te, che vorrebbero cadere in coma per un paio di giorni solo per riposarsi. Scoprirai che non esiste la mamma perfetta, e quanto sia normale avere la casa disastrata, dei figli impossibili e la vita sociale di una marmotta svenuta.
Se aspetti un miracolo che ti permetta di crescere il tuo bambino senza fatica, rinunciaci subito: unisciti al club delle madri imperfette, frulla e butta giù dalla finestra il manuale della genitrice impeccabile e affidati a Le mamme non mettono i tacchi, una ribelle e ironica antiguida sul come svolgere il difficile mestiere di mamma; un libro che non ti insegnerà certo ad essere una madre migliore, ma riuscirà almeno a farti sorridere. Con o senza tacchi.” Il motivo della mia scelta: Perchè mia mamma non li mette mai, eppure è eccezionale lo stesso 😉 (piccolastella) - Una Madre lo sa – Concita De Gregorio. “La storia di Brooke Shields, una delle donne più belle del mondo, che partorisce a 38 anni la piccola Rowan e non smette di piangere dal primo istante in cui gliela mettono in braccio e scivola in una tremenda depressione da cui si riprenderà solo molti mesi dopo, e quella di Valentina Vezzali, il “cobra”, che dopo appena diciotto giorni dalla nascita del figlio Pietro riprende gli incontri di scherma e le bastano tre mesi di allenamento per vincere i campionati del mondo. La storia delle madri di Plaza de Mayo, a cui la dittatura argentina ha rubato i figli, capaci di un amore assoluto per le proprie creature scomparse, perché l’amore materno perfetto è solo quello per chi non c’è più, e quella di Mercè Anglada, ostetrica di 44 anni, che per aver dedicato l’intera vita a far nascere i figli degli altri non si è mai sposata e non ne ha mai avuti di propri. Storie di madri e di maternità, storie di amore e di paura, storie di gioia e di terribili depressioni. Concita De Gregorio compie un viaggio, attraverso venti racconti di maternità, in una realtà circondata da moltissimi luoghi comuni, per cercare di dare voce a una realtà silenziosa: la fatica di essere madri in un mondo in cui per le madri non c’è posto.”Il motivo della mia scelta: Per ricordarci che non esistono solo le supermamme. (elisa)
- Non vi lascerò orfani – Daria Bignardi. “La sopravvivenza dei figli ai genitori è vista in tutte le tradizioni come un fatto naturale. A maggior ragione quando la scomparsa del genitore non lascia un piccolo orfano ma un orfano adulto. Eppure il dolore dell’orfano adulto non è meno intenso. L’opera di Daria Bignardi scava in questo dolore, lo analizza, lo racconta. La morte della madre è, insieme, il momento della sofferenza e quello del confronto con la prima vita altrui con la quale si è venuti a contatto – e quindi con la propria stessa vita: l’infanzia dei ricordi, l’adolescenza dei contrasti, la giovinezza delle fughe, l’irreale maturità. La morte di una madre ci fa sentire parte di una storia di famiglia, di un mondo, di una genealogia, addirittura di un periodo storico. E di un racconto: il racconto di queste pagine nelle quali sarà, per chiunque, pur nell’assoluta singolarità della voce narrante, facilissimo riconoscersi.”Il motivo della mia scelta: Perchè non c’è niente di più bello e toccante di una figlia che ricorda la sua infanzia e gli anni successivi insieme alla propria madre.(silbi)
- Madre del riso – Rani Manicka.“Ceylon, inizi del Novecento. Una giovane viene data in sposa a un uomo malese molto più vecchio di lei che per averla si finge ricchissimo. La ragazza è costretta a seguirlo in Malesia e scopre che l’uomo, tra l’altro bruttissimo, è solo un modesto impiegato e vive in povertà. Da quel momento sarà lei la vera “colonna” della famiglia, sia moralmente che economicamente. Malese, ma residente in Inghilterra, laureata in economia, Rani Manicka firma questa saga femminile ambientata nel cuore esotico della sua terra natale.”Il motivo della mia scelta: Perchè è un romanzo che esplora in modo poetico l’essere madre in una società lontana dalla nostra, diversa e ricca di tradizioni millenarie. (lucia)
- Nonsolomamma – Claudia De Lillo. “Lei fa la giornalista finanziaria. Ha due hobbit di sesso maschile. Il più grande ha quattro anni, ama le donne, il cioccolato e “Il Signore degli Anelli”. Da grande farà il cavaliere Jedi. Il più piccolo ama le papere e le scarpe. Ha gli occhi tondi, come il protagonista di un fumetto giapponese. Nei suoi quasi due anni di vita ha detto “sì” una volta sola e se n’è subito pentito. Lei ha un marito part-time, barese e comunista, che passa buona parte del suo tempo a Londra dove lavora e dove probabilmente ha una vita parallela con un’altra moglie e altri figli, inglesi. Insieme a loro c’è spesso Valentina Diolabenedica, la baby sitter degli hobbit, la persona più importante dell’elasti-vita. Abitano a Felicity Place. Intorno a loro c’è Milano, ma i residenti di questo bizzarro posto tra le magnolie sono convinti di vivere in un ridente sobborgo americano e crescono i figli a Coca-Cola con ghiaccio, tacchino ripieno e pop corn cotti nel microonde. Lei ha i piedi per terra, i capelli a carciofo e un cronico senso di colpa. Ha giornate complicate e notti impegnative. Non si veste da strafiga perché sta scomoda, non si trucca perché non ne ha il tempo, non si mette la crema idratante perché se ne dimentica. Se per sbaglio chiude gli occhi, crolla addormentata. Lei è un’elasti-mamma, nel bene e nel male.” Il motivo della mia scelta: per fare sorridere le mamme, soprattutto le nostre che magari non sono più alle prese con i bambini piccoli ma non possono non sorridere alla battute degli hobbit o di elastimamma..(angela)