Fuori / le punte del cielo / scintillavano / come pietre magnetiche / e l’odore della legna / mi toccava il cuore / con dita/ come di gelsomino / come di alcuni ricordi.
La recensione di Rosso di sera di Brunella Gasperini
Rosso, così lo chiamano tutti per il colore dei capelli, ha diciotto anni. Ed è estate, l’estate della maturità, un’estate calda e sonnolenta nella piccola città vicino al fiume a due passi da Milano.
Per Rosso, però, quella sarà l’estate di Federica, tornata ad abitare nella villa al di là del ponte. Una ragazza che non esce mai, in paese si mormora che sia malata, con la pelle bianca, lunghi capelli neri e grandi occhi. L’estate del primo amore, delle grandi scoperte, delle prime delusioni.
La mia opinione su Rosso di sera di Brunella Gasperini
Se mi dicono di pensare a un’autrice che, in qualche modo, ha segnato le mie letture estive da bambina mi viene in mente Brunella Gasperini.
Perché nei suoi romanzi l’estate c’è sempre.
E poi i suoi libri li leggevo durante le vacanze, ad agosto, in montagna.
Lei, Brunella, è brava a raccontare i ragazzi e quell’età scomoda e difficile che è l’adolescenza, quando pensi di sapere tutto e di essere incompreso dagli adulti troppo occupati a correre dietro a loro stessi e alle loro beghe lavorative.
In Rosso di sera c’è l’incanto, il cielo viola dei tramonti estivi dietro le colline, l’afa e l’aria polverosa del sentiero nel bosco, le corse sfrenate dei giochi dell’infanzia.
E sopra ogni cosa i versi di Neruda a scandire la storia, versi che hanno il sapore e gli odori delle notti di giugno, umide e vellutate, piene di sogni e di ombre proprio come l’adolescenza.
ROSSO DI SERA
Autore: Brunella Gasperini
Dalai editore, 2004,p. 199, €. 9,50
EAN 9788884906007