Temo un uomo di poche parole –
temo un uomo che tace –
l’arringatore – posso superarlo –
il chiacchierone – posso intrattenerlo –
ma di colui che pondera
mentre gli altri spendono tutto ciò che hanno –
di quest’uomo diffido –
temo ch’egli sia grande.
Emily Dickinson mi ha sempre affascinato.
Per il suo modo di scrivere poesie, così diverso.
Per la sua storia personale.
Perchè per lei la fantasia era il mezzo principale per giungere agli altri e per vivere.
Tanto che, ad un certo punto della sua vita, decise di rinchiudersi nella propria stanza e di non uscirne più.
E’ stata senza dubbio un personaggio fuori del comune.
Ma le sue poesie sono un dono prezioso.
Da gustare piano piano, giorno dopo giorno.
Come tanti piccoli consigli di vita.
Io amo le sue poesie: come bomboniera per il mio matrimonio ho regalato, oltre a un bel portaconfetti all’uncinetto, proprio un suo libro di poesie.
Che bel regalo! 🙂
La mia preferita:
La mia vita era rimasta – in un angolo –
come un fucile carico – fino al giorno in cui
il suo padrone passò – mi riconobbe –
e mi portò via con sé-
(…)
perchè parla di noi. 🙂
è bellissima 🙂