Per gli appassionati del genere “Avventura”
* La voce del destino * di Marco Buticchi (Ed. Longanesi, pp. 666, euro 19,90). Chi è davvero la donna che Oswald Breil e Sara Terracini hanno salvato da morte certa? A prima vista potrebbe sembrare soltanto un’anziana clochard costretta a vivere tra le strade di Parigi, ma la realtà è molto più intrigante. Il suo vero nome è Luce de Bartolo. In anni lontani era stata lei, soprano celebre in tutto il mondo, ad affiancare Eva Duarte nella sua scalata verso il potere al fianco del marito Juan Domingo Perón. Era lo stesso periodo in cui il nazismo, sopravvissuto alla Seconda guerra mondiale, aveva cominciato a mettere radici in Sudamerica per tessere rapporti sempre più stretti con il regime argentino. Dopo essersi a lungo riorganizzato e aver preparato il proprio ritorno, oggi il Reich è pronto a riprendere a tutti gli effetti il proprio progetto di conquista del potere mondiale. Luce però conserva la chiave in grado di scatenare nuovamente il male su tutto il pianeta. Proprio per questo la vogliono morta. Proprio per questo è necessario salvarla.
Per gli appassionati del genere “Thriller, Horror, Noir”
* Un doppio sospetto * di Arnaldur Indridason (Ed. Guanda, trad. di Silvia Cosimini, pp. 324, euro 18,00). In un appartamento di Reykjavik viene trovato il cadavere di un giovane uomo con addosso una maglietta da donna e la gola tagliata. Questa volta le indagini dell’omicidio non vengono però affidate all’agente Erlendur Sveinsson, che ha lasciato la città inseguito dagli instancabili demoni del suo passato. Sarà la collega Elínborg a occuparsene, e sarà lei a scoprire che il mistero è molto più complesso del previsto. Sono due le piste più promettenti per trovare la soluzione e il colpevole. Secondo una teoria il caso risulterebbe connesso con quello di alcuni stupri avvenuti di recente in città, mentre l’altra ipotesi porta alla misteriosa scomparsa di una ragazza avvenuta alcuni anni prima. La risposta pare essere sepolta in un piccolo cimitero affacciato sul mare. Con il procedere delle indagini, Elínborg porterà alla luce una tragica storia di violenza e di vendetta, capace di gettare una nuova luce sulla società islandese, dove a pagare il prezzo più alto sono sempre le stesse persone: le donne.
Per gli appassionati dei generi “Thriller, Horror, Noir” e “Storie vere”
* Il demone di Sherlock Holmes * di David Grann (Ed. Corbaccio, trad. di Marco Sartori, pp. 444, euro 18,60). Che cosa spinge il più autorevole studioso di Conan Doyle a voler mettere le mani su un archivio con tanto accanimento al punto da morirne? O un celebre biologo marino a immergersi negli abissi più profondi per dare una caccia forsennata al fantomatico calamaro gigante? O un detective polacco a cercare nel romanzo di uno scrittore gli indizi di un omicidio realmente avvenuto? O, ancora, un’insegnante a cercare disperatamente di dimostrare che un uomo condannato a morte è innocente? Dalla posizione di reporter e narratore, David Grann presenta una galleria di personaggi eccentrici, catapultati in vicende che hanno dell’incredibile, e tutti accomunati dal fatto di avere un’ossessione – anche se l’oggetto della loro ossessione è diverso – e una curiosità insaziabile, un’avidità di spiegare, proprio come Sherlock Holmes, il mondo che li circonda, quale che esso sia: gli abissi oceanici, un impero sotterraneo, una prigione segreta, un misterioso omicidio. Sono uomini e donne tanto “folli” quanto reali: folli nel loro vivere un’ossessione che li divora, reali nella loro ricerca affannosa e disperata di una verità che sfugge loro e che Grann, con spirito investigativo e autentica umana simpatia, aiuta a ricostruire.
Per gli appassionati del genere “Fantascienza e Fantasy”
* Le quattro cose ultime * di Paul Hoffman (Ed. Nord, trad. di Alessandro Storti, pp. 398, euro 18,60). Sono passati dieci anni da quando Cale è entrato nel Santuario dei Redentori. Per tutto questo tempo non ha fatto altro che patire atroci sofferenze. Torturato e vessato, il suo unico obiettivo è stato quello di fuggire, ma ora che ci è riuscito, dopo aver conosciuto il mondo degli uomini in tutta la sua crudeltà, è disposto a tornare a quella che era la sua prigione e adempiere ai propri doveri. La profezia sta per compiersi e quando accadrà Cale diventerà finalmente la Mano Sinistra di Dio, capace di redimere i peccati dell’umanità nell’unica maniera che gli è stata insegnata, ovvero distruggendola. Come primo passo verso l’adempimento del suo dovere, manderà in battaglia un esercito destinato a morire che sarà d’esempio per quanti verranno dopo di loro. Per i Redentori è il segno della sua fedeltà, ma per Cale è soltanto l’inizio della sua vendetta. Gli è stato insegnato a non provare emozioni e a sopprimere i sentimenti per poter svolgere al meglio il suo compito, ma non è tutto così semplice. Forse il suo destino non è ancora stato deciso.
Per gli appassionati del genere “Attualità”
* C’è del marcio in Inghilterra * di Gaia Servadio (Ed. Salani, pp. 226, euro 15,00). Nessun Paese è riuscito a distruggere le proprie istituzioni con tanta solerzia e tanto zelo come l’Inghilterra. Gli ultimi quindici anni sono stati segnati da classi dirigenti vuote e corrotte, dallo strapotere mediatico, da Grandi Fratelli e popolarità a ogni costo, da uno stile di vita dettato dal gossip e da una famiglia reale progressivamente sempre meno dignitosa e sempre più chiacchierata. Con uno stile vivace, crudo e ironico, Gaia Servadio raccoglie dati, avvenimenti, storie realmente accadute, mettendo a nudo le piaghe di una società ferita, colpita da mali simili a quelli che affliggono tutta Europa (e forse l’Italia in particolare): una burocrazia ipertrofica, l’aumento della disoccupazione, lo spreco di denaro pubblico, lo sfascio della sanità e dell’istruzione, una volta fiori all’occhiello del “sistema britannico”. L’Inghilterra del senso dell’umorismo, del distacco, il Paese guida della ricostruzione nel secondo dopoguerra si ritrova oggi impoverito, deprivato di risorse e di speranza. A meno che i cittadini non ricostruiscano tutto quello che, da Margaret Thatcher a Tony Blair, è stato distrutto sotto i loro occhi: la tradizione, la cultura, la dignità, il senso dello Stato.
Per gli amanti del verde
* La confraternita dei giardinieri * di Andrea Wulf (Ed. Ponte alle Grazie, trad. di Federica Oddera, pp. 450, euro 22,50). Cosa accomuna un manipolo di mercanti e giardinieri inglesi, un intraprendente agricoltore americano e il botanico svedese più famoso di tutti i tempi? Fairchild, Miller, Bartram, Collinson, Banks, Linneo: sono soltanto alcuni membri della “confraternita dei giardinieri” che, con ruoli, motivazioni e interessi diversi, nel corso del Settecento animarono una vera e propria “rivoluzione botanica”, così profonda e invasiva da aver dato forma non soltanto ai giardini e ai parchi inglesi così come oggi possiamo ammirarli, ma perfino a un “paesaggio psicologico” di provata “britannicità”, un tratto inconfondibile nei costumi e nelle propensioni di un popolo. Sullo sfondo delle grandi esplorazioni di James Cook e degli anni cruciali che portarono alla nascita degli Stati Uniti d’America, il giardino all’inglese non divenne solamente il passatempo e l’ossessione per milioni di inglesi – oltre che un lucroso affare per molti di loro – ma simbolo e veicolo stesso dell’Illuminismo, espressione visiva di un paese famoso per essere la “sede della libertà”. In pochi decenni, quei pionieri riuscirono a unire orticoltura pratica, botanica sistematica ed espansione coloniale in un progetto omogeneo, rafforzando il potere imperiale di una nazione sul mondo. “La confraternita dei giardinieri” narra l’avventura di coloro che riuscirono a plasmare con le proprie mani il “capolavoro della natura” e a penetrarne i segreti.
Fonte : infinitestorie.it