[Culla] si incamminò verso il paese, e quando arrivò sulla sommità di un rilievo della strada due avvoltoi si alzarono faticosamente in volo da un albero secco in mezzo a un campo, al quale erano appesi i corpi di tre uomini. Uno era vestito con un abito bianco sporco. Tutto era immobile. Gli avvoltoi girarono fino a scomparire dietro il bosco, e non c’era suono o movimento in nessun luogo. C’era solo il progressivo raccogliersi della luce alla quale quei morti senza occhi erano estranei e irreali come figure uscite da un sogno.
La trama
Culla e Rinthy, due fratelli che vivono all’inizio di questo secolo nel Sud degli Stati Uniti, sono amanti e hanno un bambino che, appena nato, viene abbandonato da Culla nei boschi. Rinthy parte alla ricerca del piccolo, che nel frattempo è stato raccolto da un calderaio ambulante e affidato a una balia. Nel frattempo anche Culla parte alla ricerca della sorella. Ha così inizio un vagabondaggio parallelo nella poverissima regione dei monti Appalachi dove ogni incontro rappresenta un pericolo, ogni viandante un potenziale assassino. Ma i due fratelli affrontano la strada con una sorte di testardo candore, con un’innocenza disperata che li porta fino in fondo al loro terribile destino.
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Un libro quasi apocalittico, che porta nei luoghi più oscuri dell’animo umano.
Una lettura niente affatto facile.
Ma forse proprio per questo che cattura il lettore.
Perchè forse, in fondo, ognuno di noi è affascinato dal buio che si cela in fondo alla propria anima.
Ne siamo spaventati, certo.
Ma come tutte le cose pericolose, ci attrae verso di se.
Che poi si riesca a restare aggrappati alla luce è tutt’altra storia.
Quella si che è una prova di forza di volontà.
Il buio fuori
Cormac McCarthy
Einaudi, 2008, 208 pag., € 10,00
ISBN 9788806152376
Deve essere davvero bello, sì!