Buonasera straniero!
Cosa ti porta da queste parti?
No, aspetta, non scappare via.
Lo so.
Gli anni non sono stati clementi con me.
Il mio viso è solcato da rughe profonde. Talmente tanto da poterci giocare una gara di automobiline.
I miei capelli…beh, non sono mai stata una grande amante dei parrucchieri…ma adoro le meduse e questa scultura che mi porto sulla testa la possiamo considerare un omaggio a loro.
E la mia voce…lo so, è spaventosa, vero?
E pensare che anni fa ero la cantante jazz più famosa di tutti i mari (non che ci fosse tutta questa concorrenza sott’acqua, dopotutto).
Avevo anche un gran bel corpicino.
I miei capelli erano morbidi e fluenti.
Insomma: ho contribuito a spezzare un buon numero di cuori, ai miei tempi.
Solo che, diciamocela tutta…non sono mai stata quella che si dice una ragazza giudiziosa.
Mi piaceva la buona tavola (ed è ancora così).
E ho scoperto troppo presto il piacere proibito delle sigarette.
Dopotutto facevano taaaaaanto chic!
Non ho calcolato, però, che avrebbero danneggiato le mie corde vocali.
Talmente tanto da trasformare la mia voce di usignolo in quella di una terrificante cornacchia.
Come dici?
Ariel?
Cosa le ho fatto?
Ma nulla, mio caro!
Le voci sul mio conto sono tutte false, dalla prima…fino all’ultima.
Credimi.
Se proprio ci tieni ti racconterò la verità:
il fatto è che, arrivata alla mia età, e con (chiamiamoli così) i ferri del mestiere in pessime condizioni avevo soltanto due scelte.
La prima era quella di ritirarmi dalle scene e campare con una misera pensione minima.
Che, credimi, sarebbe a malapena servita per mangiare e per una parte delle mie cure di bellezza a base di fanghi e alghe del Mar Morto.
Ah vuoi sapere qual’è la seconda opzione, vero?
Te la dirò, mio caro curiosone!!
Semplice: “affittare” la voce di una fanciulla, possibilmente assai intonata e melodiosa.
E portarsela dietro in tournée, facendola passare per la tua cameriera personale.
Salvo poi nasconderla dietro le quinte mentre tu ti esibisci sul palco.
O, meglio, fingi di cantare.
Muovi la bocca.
Mentre lei, dalla sua postazione, canta al posto tuo.
Vedi, io non sono cattiva.
Non rubo l’anima.
Cerco solo di tirare a campare.
E di guadagnare un pochino di soldi supplementari.
Poi, magari, una volta raccolto un bel gruzzoletto, mi ritirerei dalle scene.
La verità è che, dopo tutti questi anni ammollo, all’umidità ho bisogno di passare la mia vecchiaia in un posto pieno di sole.
E ora scusami.
Ma devo andare.
Dietro quel tendone c’è il mio pubblico che mi acclama.
Ariel!! Passami le piume di struzzo e la rosa rossa…
Si va in scena!!