Per gli appassionati del genere “Cultura”
* La mano che teneva la mia * di Maggie O’Farrell (Ed. Guanda, trad. di Valeria Bastia, pp. 384, euro 18,50). Nella vitale Londra del secondo dopoguerra, la giovane Lexie Sinclair, appena arrivata dalle campagne del Devon, sente che tutto è possibile. Mentre cerca di realizzare il sogno di diventare giornalista, viene in contatto con un mondo pervaso da uno straordinario fermento culturale: la Soho degli anni Cinquanta. Quartiere bohème di locali rumorosi, prostitute, immigrati, e di artisti e intellettuali, come Francis Bacon, Lucien Freud o John Deakin. Qui Lexie trova anche l’amore in un uomo più grande di lei, un importante editore. Nella Londra di oggi, Elina, una giovane artista finlandese, ha in comune con la sua coetanea di cinquant’anni prima la grande attrazione per questa città e la voglia di affermarsi nel proprio lavoro. Ma Elina è diventata mamma da poco e fatica a superare le difficoltà delle prime settimane a casa con un neonato. Ted, il padre del bambino, le sta accanto in questo momento delicato e anche lui fa i conti con la paternità. Guardando il figlio, la mente di Ted corre alla propria infanzia, ma riaffiorano immagini, ricordi, pensieri che non coincidono con quello che lui sa del proprio passato.
* Il senso della vita * di Terry Eagleton (Ed. Ponte alle Grazie, trad. di Alessandro Ciappa, pp. 160, euro 15,00). Qual è il senso, il significato profondo della vita? In questo volumetto agile e arguto Eagleton ci racconta come duemila anni di pensiero filosofico e di grande letteratura – da Aristotele a Catullo, da Shakespeare a Sartre passando per Spinoza, Marx, Cechov, Freud, Wittgenstein, Beckett, e persino per i Monty Python – hanno affrontato la questione, a parere dell’autore particolarmente complessa nel mondo moderno e secolarizzato. Invece di confrontarci a viso aperto con il sentimento strisciante dell’insensatezza, infatti, preferiamo oggi riempirne i potenziali vuoti con una moltitudine di stimoli effimeri: dal calcio al sesso alla New Age. La risposta di Eagleton è toccante e originale. Il senso della vita non sta soltanto nella felicità, intesa come piena fioritura delle potenzialità dell’individuo, ma anche nell’amore, ovvero nella capacità di condividere e realizzare progetti creativi assieme ad altri individui e alla società nel suo complesso. Il senso della vita assomiglia a suonare in un’orchestra jazz: all’espressione libera e piena di tutti assieme e di ciascuno per sé.
Per tutti
* L’ultima notte di quiete * di Ivan Guerrerio (Ed. Ponte alle Grazie, pp. 144, euro 14,00). La visuale è quella che si può avere da una torre nel cuore di Sesto San Giovanni: periferie, aree industriali dismesse, costruzioni postmoderne. I personaggi sono il riflesso delle solitudini metropolitane: il cassintegrato Marzio, l’addetta alla ristorazione automatica Giada, la disegnatrice di fumetti erotici Valeria, il neo assunto Mirko. Le azioni incarnano la voglia di riscatto, e sono istintive come piantare una tenda in cima a un tetto, polemiche come organizzare una performance di protesta, fantastiche come inventarsi un personaggio, Rosaria Penc, capace di scompaginare le carte della flessibilità. E il collante è la forza dell’immagine, fotografie accese di call center e tragedie d’attualità, veggenti e sindacalisti, lotte presenti e passate. Istantanee che Ivan Guerrerio prende dall’asfalto, dal grigio delle città e delle nostre vite, o da quell’azzurro del cielo che talvolta sembra rendere tutto possibile. Fino a che l’ultima notte di quiete lascia il passo al mattino. Un’immagine si inserisce nella storia, e ne stravolge il senso. Perché è un’immagine sbagliata, e nessuno potrà più grattarla via, nemmeno il lettore, catturato come tutti dall’obiettivo di questo romanzo viscerale che mette il dito nelle piaghe del nostro tempo. Non resta che rimetterla al suo posto, costi quel che costi.
Per gli appassionati dei generi “Thriller, Horror, Noir” e “Fantascienza e Fantasy”
* Angel * di Anne Rice (Ed. Longanesi, trad. di Sara Caraffini, pp. 252, euro 15,00). C’è stato un tempo in cui suonava il liuto e amava leggere le opere di Tommaso d’Aquino. Oggi invece è un killer su commissione. Questa è la storia di Lucky the Fox, o Tommy Crane, nomi con i quali è conosciuto nel mondo del crimine. Della sua vecchia vita ricorda poco, anche il suo vero nome è caduto in oblio, ma dentro di sé ha ancora qualche reminiscenza di un passato felice in cui gli omicidi erano soltanto materia da telegiornali e da cronaca nera. Ora che uccidere è diventato la sua quotidianità, il confronto con i suoi sfumati ricordi sta diventando insopportabile, tanto da spingerlo al suicidio. Convinto della sua decisione, Lucky the Fox è a un passo dal togliersi la vita quando interviene l’angelo Malchiah. La sua anima ha ancora la possibilità di trovare la redenzione. La sua missione consisterà nel tornare indietro nel tempo, nell’Inghilterra del XIII secolo, e salvare la vita di una persona dimenticata. Soltanto in questo modo, con la nobiltà di un gesto puro, potrà riscattarsi.
* Il gioco dei fantasmi * di Krystyna Kuhn (Ed. Nord, trad. di Roberta Zuppet, pp. 322, euro 16,00). Tutti gli studenti che frequentano il Grace College sono a conoscenza di una vecchia storia. Quasi quarant’anni prima, un gruppo di ragazzi si è avventurato sulla Ghost Mountain per un’escursione e non ha mai fatto ritorno. Nonostante la misteriosa sparizione però, nessuno ha mai condotto un’indagine su quel mistero e da allora hanno tutti smesso di parlarne. Katie West, a sua volta studentessa dal Grace College, non riesce a togliersi dalla testa quella storia e ha deciso di voler comunque risolvere il caso. Dopo aver convinto un gruppo di amici a seguire le orme dei ragazzi scomparsi nel lontano 1974, la sera prima della partenza un’ombra sembra calare sulla loro impresa. Un altro studente chiede di unirsi alla loro spedizione. Qualcosa però non quadra: nessuno l’ha mai visto prima, anche se dice di essere una matricola, ma soprattutto sostiene di essere in possesso di un’introvabile mappa della Grace Valley, la stessa usata nella prima, tragica escursione. Come se ciò non bastasse, quella sera Katie dovrà fronteggiare uno dei suoi incubi peggiori. Intrappolata in un ascensore bloccato, in preda a una crisi di claustrofobia, sentirà dall’altoparlante un messaggio inquietante: “Lassù qualcuno morirà”.
Per gli appassionati del genere “Ragazzi”
* Cappuccetto Rosso a Manhattan * di Carmen Martín Gaite (Ed. Salani, trad. di Michela Finassi Parolo, pp. 164, euro 13,00). Sara sogna di poter vivere a Manhattan, “l’isola a forma di prosciutto” dove abita la nonna, una ex cantante di music-hall. Sara accompagna tutti i sabati in metropolitana la mamma a portare una torta di fragole alla nonna. C’è anche il lupo pasticciere, ovviamente, ma è buono! Un giorno, attraversando la città da sola, Sara incontra una misteriosa vagabonda, Miss Lunatic, che dice di abitare dentro la Statua della Libertà…
Fonte : infinitestorie.it
Curiosissima di leggere questa nuova versione di Cappuccetto Rosso, dato che ogni sera la PM mi chiede cose del tipo: “Mamma, mi racconti quando Capppuccetto andò al supermercato?” oppure “e quando incontrò l’oca nel bosco che dissero?” 😀