5 Viaggi da fare prima di morire

No, tranquilli.
Non vogliamo buttarla sul drammatico.
Oggi parliamo di letteratura da un punto di vista leggermente diverso rispetto alle settimane passate.
Ovvero:
Avete mai pensato a quali paesi vorreste visitare almeno una volta nella vita?
Bene, noi di ZeBuk vogliamo condividere con voi la nostra piccola lista.
E lo facciamo attraverso altrettanti romanzi ambientati nei paesi (o nelle città) prescelte.
E voi?
Quali sono le città dove vorreste andare (o anche tornare) almeno una volta?
Ditecelo attraverso il titolo di un libro.
Che, hai visto mai sia di buon auspicio…

Buona lettura!

5 Viaggi da fare prima di morire

 

  • Treno di notte per Lisbona, Pascal Mercier. La trama: Voleva davvero buttarsi giù dal ponte la donna trattenuta una mattina da Raimund Gregorius, insegnante svizzero di latino, greco ed ebraico? Gregorius non sa nulla della donna se non che era portoghese. La mattina dopo, complice la scoperta in una libreria antiquaria del libro di un enigmatico scrittore lusitano, l’altrimenti prevedibilissimo professore prende un treno diretto a Lisbona, dove spera di rtintracciare l’autore. Da questo momento decolla una vicenda che costringerà Gregorius a confrontarsi con le contraddizioni degli affetti e gli orrori della Storia in un modo che mai avrebbe potuto immaginare nella sua rassicurante Berna. Il motivo della mia scelta: perchè è ambientato nelle vie incantate della malinconica e ammaliante Lisbona che mi è rimasta nel cuore (piccolastella)

 

 

  • Agnes Browne Mamma, Brendan O’Carroll. La trama: Agnes Browne, trentaquattro anni, bella, proletaria, simpatia irresistibile, ha un banco di frutta e verdura al mercato del Jarro, turbolento quartiere popolare di Dublino, sette figli come sette gocce di mercurio e un’autentica venerazione per Cliff Richard. Purtroppo ha anche un marito che lascia i suoi guadagni agli allibratori, per poi rifarsi con lei a suon di ceffoni. Ogni mattina Agnes esce di casa alle cinque per incontrare l’amica Marion e iniziare insieme la giornata in allegria. Ogni venerdì gioca a bingo, per poi finire al pub di fronte a una pinta di birra e a un bicchiere di sidro. Non una gran vita, a parte le risate con Marion e le altre, al mercato. Finché, un bel giorno, Rosso Browne muore, lei rimane sola e comincia a godersi davvero l’esistenza. E l’inizio di un carosello di vicende esilaranti, in coppia con Marion, autentico genio comico, e alle prese con i figli che le propinano dilemmi adolescenziali, obbligandola a improvvisarsi consigliera (con grande spasso dei pargoli) o a vestire i panni dell’angelo vendicatore. Insomma, senza quel treppiede del marito attorno, la nostra Agnes pare tornata la ragazza dublinese che è stata – tanto che non manca uno spasimante, un affascinante bell’imbusto francese ignaro degli equivoci della lingua inglese. Intanto la vita continua, nella Dublino di fine anni settanta, tra gioie e dolori, un colpo basso della sorte e un girotondo di risate con Marion, i figli che crescono e, in testa, un sogno che sembra irrealizzabile. Il motivo della mia scelta: volete sapere com’è il quartiere del JArro a Dublino? I colori, le sensazioni, i profumi del mercato dove Agnes va a vendere la sua frutta ogni mattino. Tra le risate a crepapelle e qualche lacrimuccia, potremo cominciare a conoscere una delle città europee più poetiche di sempre.(lucia)

 

 

  • Il cammino di Santiago, Paulo Coelho. La trama: Nel suo primo romanzo Coelho accompagna il lettore nel viaggio di Paulo, il narratore, lungo il sentiero che conduce a Santiago de Compostela. Un percorso che Paulo deve affrontare per diventare il Maestro Ram e conquistare la spada che lo trasformerà in Guerriero della Luce. Con lui c’è la sua guida spirituale, il misterioso ed eigmatico Petrus. Settecento chilometri in tre mesi, durante i quali Paulo imparerà a riconoscere i suoi demoni personali e a sconfiggerli. Un viaggio interiore ed esteriore, per spiegare che nella vita come in viaggio non è tanto importante la meta, quanto il cammino stesso. Il motivo della mia scelta: perché “il bello di fare un viaggio non è la meta, bensì il percorso che si fa per raggiungerla” (polepole)

 

 

  • La storia dei sogni danesi, Peter Hoeg. La trama: In pieno Cinquecento il conte di Morkhoj, studioso di Paracelso, apprende dai suoi libri che il corso della storia porrà fine all’aristocrazia e, sconcertato, decide di arrestare il flusso del tempo, bloccando tutti gli orologi del suo castello. Il piano sembra riuscire, visto che lo troviamo ancora vivo la notte di Capodanno del 1900. Ma quella stessa notte viene alla luce Carl Laurids, l’uomo destinato a rimettere in moto la storia e a ridare vita alle lancette, ferme da secoli, degli orologi di Morkhoj. Inseguendo un sogno di giustizia? Si, certo, ma anche di ribellione e di potere…Capolavoro d’invenzione e debitore della grande tradizione della fiaba nordica, “La storia dei sogni danesi” è il romanzo d’esordio di Peter Hoeg. Quello che lo rivelò, appena trentenne, come l’erede legittimo di Karen Blixen, ancora prima dell’enorme successo di “Il senso di Smilla per la neve”. Il motivo della mia scelta: “Un libro affascinante alla scoperta di uno dei paesi più magici al mondo” (Silbietta).

 

 

  • Le vie dei Canti, Bruce Chatwin. La trama: “La domanda cui cercherò di rispondere è la seguente: Perché gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto all’altro?” (Bruce Chatwin a Tom Maschler, 1969). Il diario di viaggio di Chatwin attraverso un continente grande, sconociuto e affascinante: l’Australia. Il motivo della mia scelta: “Perchè sogno da una vita di riuscire ad andare a sbirciare cosa succede down under…” (silbietta)

 

Silbietta
40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

2 COMMENTS

  1. Ciao Silbietta,

    intanto complimenti a te e a voi tutte le mamme di zebuk. Vi seguo molto. Complimentoni! Io ho da poco terminato la lettura del romanzo di Coehlo “Il cammino di Santiago” e ne ho fatto una recensione sul mio blog http://www.ogni-riccio-un-capriccio.it/spazzolate-di-cultura/il-cammino-di-santiago-paulo-coehlo/. Mi è piaciuto molto perchè ci “illumina” su cose che spesso si danno per scontate, sull’errore di essere orientati troppo alla meta e non al cammino che si fa per raggiungerla. Oltre al significato metaforico di questo percorso intrapreso dallo scrittore, forse potrebbe anche essere interessante percorrerlo per davvero questo cammino di Santiago. Tanto per restare in tema con il tuo articolo!
    Complimentoni a tutte voi.

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