“Il peggio arrivò verso la fine. Moltissime persone morirono proprio alla fine, e io non sapevo se avrei resistito un altro giorno. Un contadino, un russo, Dio lo benedica, vide in che stato ero, entrò in casa e ne uscì con un pezzo di carne per me”
“Ti salvò la vita”
“Non lo mangiai.”
“Non lo mangiasti?”
“Era maiale. Non ero disposta a mangiare maiale”
“Perché?”
“che vuol dire perché?”
“Come? Perché non era kosher?”
“Certo”
“Ma neppure per salvarti la vita?”
“Se niente importa, non c’è niente da salvare”.
Quando diventa padre, Foer ripensa agli insegnamenti della nonna sul cibo, e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perchè nutrire suo figlio è più importante ancora che nutrire sé stesso. Così inizia un’indagine lunga quasi 3 anni, un’indagine molto attenta e dettagliata.
Un bel libro perché tratta con leggerezza un argomento difficile, perché pone tante domande lasciando ai lettori le risposte e senza dare giudizi (e non è facile trovare un libro su questo argomento che non dia giudizi), perché si legge quasi come un romanzo, fa sorridere, pensare, inorridire, sorridere di nuovo, un libro molto umano e pieno di persone vere, ma anche di fonti riportate con scrupolo passo dopo passo.
Un libro per sapere cosa mangiamo, e anche cosa facciamo mangiare ai nostri figli. Un libro che ha cambiato molto, sia per me che sono vegetariana da un decennio (ma a che serve se poi servo alle mie figlie cibi gonfiati di antibiotici e schifezze varie?) che ai tre onnivori di casa, che onnivori continuano ad essere ma con molta consapevolezza in più nel fare la spesa.
Il grande merito? Un libro che parla a tutti, senza guerre tra vegetariani/vegani e non. Perché non vuole convincere nessuno, solo denunciare quel che c’è dietro le etichette brillanti di molte cose che compriamo.
Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?
Jonathan S.Foer
Guanda, 2010, p. 363, €. 18,00
Daniela, seguendo il tuo consiglio (ne avevamo già parlato sul forum) l’ho appena preso in prestito in biblioteca… ti farò sapere l’impatto che avrà sulla nostra famiglia! 🙂
Mi piace quello che dici sul fatto che non dia giudizi , appena ho occasione lo prendo
Pole, aspetto parere, sul serio!
Elisa, alla fine ovvio che si capisce da che parte sta lo scrittore (sennò che lo scriveva a fare :-D) però.. non so spiegare, mi è sembrato, se non imparziale, almeno corretto ecco!