Per gli appassionati del genere “Cultura”
* Un invito a cena di troppo * di Ismail Kadaré (Ed. Longanesi, trad. di Maria Laura Vanorio, pp. 216, euro 18,60). Argirocastro, settembre 1943. La città, reduce dall’occupazione italiana, assiste col fiato sospeso all’arrivo dei blindati tedeschi: per ritorsione a un’imboscata contro la propria avanguardia, il colonnello nazista Fritz von Schwabe ha infatti ordinato un rastrellamento di decine di ostaggi da fucilare. Ma a quel punto il colonnello riceve un invito a cena da parte del dottor Gurameto, notabile della città e suo vecchio compagno di università in Germania, e gli eventi prendono una svolta imprevista. Scandita dalle note del grammofono, quella cena aleggerà a lungo nei racconti degli abitanti della città, come in una danza circonfusa da un alone di mistero: cos’avrà convinto il colonnello a rilasciare tutti gli ostaggi, compreso il farmacista ebreo? Dieci anni dopo, anche il morente Stalin vuole vederci chiaro su quel patto inconfessato, che nella sua mente annebbiata potrebbe aver generato il germe di un complotto ebraico contro il blocco comunista. L’istruttoria che ne segue, condotta da due giudici zelanti e ambiziosi, si perderà nel gioco di specchi di una verità impossibile, scavando nel ventre di una città sospesa nel tempo, assopita nel grigiore del nuovo ordine eppure vibrante di umori antichi, ingenuamente pensosa, eppure intrisa di ferocia.
* Il ciclista di Cernobyl * di Javier Sebastián (Ed. Guanda, trad. di Bruno Arpaia, pp. 240, euro 17,00). Un uomo anziano viene abbandonato in un self-service sugli Champs Élysées, con accanto due borse piene di vestiti. “Non lasciare che mi uccidano” sono le prime parole pronunciate dal vecchio dopo giorni di silenzio. Di quell’uomo, che sembra non poter o non voler ricordare, emergono faticosamente brandelli di un passato drammatico. Il suo nome è Vasilij Nesterenko, e non è un uomo qualunque. È un fisico nucleare che lavorava per l’esercito sovietico, e nel 1986, quando si è verificato l’incidente alla centrale di Cernobyl, ha fatto parte dell’équipe di scienziati chiamati all’impresa disperata di estinguere l’incendio del reattore numero 4. Nesterenko ha visto e sa. Troppo. Per questo le autorità lo hanno minacciato, per questo è fuggito. Eppure il suo primo pensiero è quello di tornare a Pripjat’, la città fantasma, a tre chilometri dalla centrale, in cui sopravvivono i suoi ultimi e più vividi ricordi. Ramingo in quel paesaggio da fine del mondo abitato da saccheggiatori, disertori della guerra in Cecenia e cani randagi, Nesterenko si è rifugiato nell’autoscontro di un luna park e ha fraternizzato con i “coloni della vita radioattiva”, coloro che a Pripjat’ sono rimasti perché hanno superato la paura dell’atomo, o perché “non li hanno voluti in nessun altro posto”. Liberamente ispirato alla lotta dello scienziato che cercò di far conoscere al mondo la verità su Cernobyl, questo romanzo intreccia documenti e testimonianze con la poesia di una scrittura asciutta e precisa, che racconta la devastazione e, al tempo stesso, rende omaggio alla volontà di resistere, alla solidarietà che supera la paura della morte.
* L’altra porta del mondo * di Giorgio Taborelli (Ed. Ponte alle Grazie, pp. 460, euro 20,00). Le emozionanti, picaresche, sensuali avventure di don Giovanni, iniziate nel 1598 terminano nel 1618. Dopo aver vagato, sofferto e goduto dalla Spagna alle Fiandre, dalla Boemia agli Stati del Gran Turco, il giovane Tenorio varca l’Oceano verso il Nuovo Mondo. In una terra dove la Natura regna sovrana, nel fitto tepore di una foresta che risveglia istinti primordiali, don Giovanni e i suoi uomini mischiano i loro corpi e destini a quelli di selvagge tribù indigene che il re di Spagna ha mandato a conquistare. La solitudine di una terra lontana e straniera, la paura dell’altro, la promiscuità degli accampamenti, portano don Giovanni a tirare le somme di tutta una vita, a riflettere sull’uomo e su Dio, sulla sessualità e sull’erotismo, a maturare la consapevolezza che “c’è qualcosa di guasto nel pensare all’unico impulso che ci conferma creature come se fosse peccato”. In quest’ultimo libro che conclude la quadrilogia a lui dedicata, don Giovanni conosce non soltanto la passione dei sensi ma anche l’amore e concepisce un figlio. L’inizio della vita sentimentale segna però la fine della sua vita. L’altra porta del mondo lo aspetta.
Per tutti
* L’ora prima dell’alba * di Michael Ondaatje (Ed. Garzanti, trad. di Stefania Cherchi, pp. 264, euro 18,60). Colombo, Sri Lanka, anni Cinquanta. È una notte piovosa. Michael ha undici anni ed è chiuso in un silenzio imbronciato mentre trascina i piedi nelle pozzanghere sulla banchina del porto. Ma non può trattenere un sussulto di emozione quando solleva lo sguardo verso l’alto e vede la Oronsay, la grande nave di linea su cui sta per imbarcarsi. Una nave gigantesca, su cui il ragazzino deve salire per andare in Inghilterra, dove lo aspetta sua madre. Nei grandi saloni tutto è luccicante e sfarzoso, i pomoli delle porte, i distintivi del capitano, i vestiti eleganti delle donne durante le feste. Ma il ventre della nave nasconde un segreto. Un uomo, in catene. Ogni notte, nelle ore prima dell’alba, quando la nave deve ancora svegliarsi e nessuno è sul ponte, l’uomo viene portato dai suoi due carcerieri a prendere aria. Michael lo scopre durante le sue scorribande per la nave, e il prigioniero diventa la sua ossessione. Chi è? Cosa ha fatto? E perché viene portato proprio in Inghilterra, invece di essere processato nel suo paese? Gli interrogativi del bambino si rincorrono senza sosta durante le interminabili giornate che sembrano non scorrere mai, mentre la nave attraversa tre continenti. Fino alla notte che cambierà per sempre la sua vita, quando uno sparo squarcerà il cielo stellato e il velo di mistero che avvolge il prigioniero.
* Ricomincio da te * di Eloy Moreno (Ed. Corbaccio, trad. di Silvia Bogliolo, pp. 384, euro 16,40). È un uomo come tanti. Una moglie, un figlio piccolo, un impiego in una società di software, colleghi, genitori, suoceri, giornate scandite dalla routine del lavoro, una vita famigliare ridotta a monosillabi di saluto la sera e la mattina, sempre più arida, sempre più marginale. Eppure da bambino non era così. Aveva dei sogni: per esempio costruire un capanno per starci con il migliore amico. E quello è stato il suo primo e più grande fallimento: qualcosa è andato storto, quell’estate la sua infanzia è finita. Ma adesso sente che è arrivato il momento di riprendersi il tempo che ha perduto, di riconquistare l’amore della moglie, la stima di se stesso. Ha un piano per ricominciare, ma non osa nemmeno confessarlo alla moglie: ormai è così distante, indifferente, forse ha un altro. Lui sospetta di tutto e di tutti, si sente braccato a casa e in ufficio, organizza piani per vendicarsi di chi considera ormai i suoi ex: la sua ex moglie, i suoi ex amici, i suoi ex colleghi. Ma il sogno rimane, e non è detto che nel modo più impensabile e assurdo non riesca a realizzarsi. Questa è la storia di un uomo capace di realizzare il suo sogno: ricominciare tutto da capo. Anche se tutti i sogni hanno un prezzo.
Per gli appassionati del genere “Thriller, Horror, Noir”
* La memoria del peccato * di Michael Cordy (Ed. Nord, trad. di Roberta Zuppet, pp. 386, euro 18,60). Quando l’hanno interrogata, non ricordava nulla, nemmeno il proprio nome. È stata ritrovata dopo aver salvato un gruppo di ragazze tenute in ostaggio dalla mafia russa ed è stata lei a individuare il nascondiglio in cui le adolescenti erano rinchiuse. Tuttavia, a causa del suo stato di shock, non è in grado di spiegare razionalmente come sia avvenuto tutto ciò. Continua a ripetere di aver “visto” le grida delle ragazze, di aver “toccato” la loro paura. Quando viene affidata alle cure del dottor Nathan Fox però, questo le diagnostica un’acuta forma di sinestesia, ovvero una contaminazione dei sensi a causa della quale le percezioni di due o più sensi si sovrappongono in maniera automatica e volontaria. Fin dal suo arrivo in ospedale, la ragazza comincia ad avvertire e a vedere immagini di morte, che si scoprono risalire a decessi avvenuti in quello stesso posto nei decenni precedenti. I veri problemi però iniziano quando un assassino lascia una foto della ragazza di fianco al cadavere della sua vittima. L’omicida sembra conoscere il suo segreto e non le darà scampo fino a quando non l’avrà trascinata con sé all’inferno.
* Pesca con la mosca * di Gianni Simoni (Ed. TEA, pp. 312, euro 12,00). Una serie di terribili omicidi si sta consumando in un triangolo che ai suoi vertici vede Brescia, Tavernole sul Mella e la Val di Ledro. L’ex giudice Petri questa volta non aveva preso in considerazione l’idea di indagare, almeno fino a quando, durante un pomeriggio dedicato alla pesca con la mosca, non avvista il corpo senza vita di una ragazza galleggiare in un’ansa del torrente in cui sta pescando. Il ritrovamento del cadavere lo costringerà a mettersi sulle tracce dell’assassino ma l’unica pista da seguire sembra essere l’abito talare indossato ora dai sospettati, ora dalle vittime. La soluzione tuttavia è sfuggente come non mai e quando un indizio sembra condurre a un colpevole, subito dopo si rivela essere sempre più fuorviante. Gli omicidi si susseguono con un ritmo sempre più incalzante, ma ancora una volta Petri e Miceli non si daranno pace fino a quando non avranno incastrato il colpevole.
Per gli appassionati dei generi “Thriller, Horror, Noir” e “Azione”
* Le regole del gioco * di Riccardo Perissich, (Ed. Longanesi, pp. 400, euro 17,60). Saint-Tropez, notte. Un’auto di lusso è parcheggiata in un cono d’ombra, a motore spento. Nell’abitacolo siede un uomo da solo, in attesa. Quattro colpi di pistola spezzano il silenzio e la vita dell’uomo. La vittima è Arkadij Orlov, un oligarca russo al centro di oscuri traffici e sorvegliato dai servizi segreti francesi e italiani. Che cosa nascondeva? Chi l’ha voluto morto e perché? Coinvolta per motivi torbidi nell’operazione di sorveglianza, la squadra di agenti capitanata dal colonnello Valente si trova alle prese con un enigma che, dopo l’omicidio di Orlov, assume contorni inquietanti e pericolosi. Orlov è soltanto una pedina in una misteriosa operazione, nome in codice “11/5”, che pare nascondere una minaccia internazionale di enormi proporzioni, mascherata da un’intricata rete di tradimenti e coperture. Valente si troverà così nel cuore di un gioco delle parti fra russi, francesi, statunitensi e iraniani. Un gioco in cui ognuno ha un’agenda segreta da seguire e in cui distinguere il vero dal falso, gli alleati dai nemici, è quasi impossibile. Un gioco che mette in palio il prezzo più alto e che costringerà Valente a rischiare tutto: i colleghi, la reputazione, la famiglia e la vita stessa. I meccanismi dei servizi segreti italiani e internazionali raccontati in un thriller d’esordio serrato e avvincente.
Per gli appassionati del genere “Ragazzi”
* In una notte buia e spaventosa * di Adam Gidwitz (Ed. Salani, trad. di Pietro Formenton, pp. 262, euro 13,50) Vagando per una sudicia palude, Hänsel e Gretel arrivano a una casetta fatta di dolci e iniziano ad assaggiarne un po’, quando d’un tratto sulla soglia appare una donna con un grembiule da fornaia. Finiscono così tra le grinfie della terribile strega mangia-bambini. Questo lo sapevate già. Ma cosa accade dopo? Che Hänsel e Gretel la arrostiscono nel forno e si salvano? Tutto lì? Ne siete sicuri? Invece no. I due fratelli varcano il confine della loro storia e vagano nell’universo della tradizione favolistica incontrando alcune delle migliori fiabe classiche già narrate dai fratelli Grimm. Eccoli impegnati in un viaggio “buio e spaventoso” attraverso una terra piena di pericoli oscuri, popolata di stregoni malvagi e corvi indiscreti, che li porta persino ad affrontare il Diavolo. Irriverenti e sovversivi, Hänsel e Gretel imparano in questo lungo, incredibile viaggio a farsi carico delle loro scelte e a diventare artefici del proprio destino.
Fonte : infinitestorie.it