Storie per il Grande Schermo

La notte degli Oscar si è appena conclusa.
E i vincitori annunciati alla vigilia, hanno vinto.
Con qualche piccola sorpresa.
Ma, alla fine, i due trionfatori della serata sono stati due film che parlavano, essenzialmente, della storia del cinema.
Come dire, un ritorno al passato dopo anni di effetti speciali inseriti nelle pellicole, a volte, un tantino a caso, giusto per stupire e nulla più.
Personalmente tifavo Hugo Cabret, anche se le statuette più prestigiose sono andate a The Artist.
E voi?
Avevate un film preferito?

Restando in tema cinematografico e prendendo spunto proprio da questa svolta più sulla storia che sugli effetti speciali, abbiamo pensato di consigliarvi una piccola selezione di libri che, secondo noi, sarebbero dei film niente male.
E, magari, se qualche produttore cinematografico, passando per caso di qua, volesse farci un pensierino… 🙂

La domanda di questa settimana, quindi, è:

C’è un romanzo che meriterebbe di diventare un film? Quale?
Raccontatecelo tra i commenti.

Nel frattempo, eccovi le nostre scelte.

Buone letture!

Lo Staff.

Storie per il grande schermo

  • I giorni del te e delle rose, Jennifer Donnelly. La trama: Londra, 1888. Una città in cui convivono ladri, prostitute e sognatori, in cui i bambini giocano di giorno nelle stesse strade dove di notte Jack lo Squartatore va a caccia. Fiona Finnegan, bella e indomita, è operaia alla Burton Tea Company, la maggiore società di importazione e lavorazione del tè; è povera, ma crede in una vita migliore, lontana dalle luride banchine del porto e vuole aprire un negozio tutto suo assieme a Joe, il suo grande amore di sempre. Quando però lui tradisce la sua fiducia e il padre, la madre e il fratello maggiore muoiono uno dopo l’altro in maniera sospetta, le sue speranze vengono spazzate via, e a lei non resta che andarsene oltre oceano, a New York, a cercare fortuna. Il motivo della mia scelta: “Un libro per lungo tempo fuori catalogo che si trovava solo nelle biblioteche… la storia si presta benissimo come scenografia di un film… si fondono insieme aspetti di romanzo storico, storia d’amore e saga familiare … e Fiona, la protagonista è pronta a tutto per raggiungere i suoi sogni…” (cinzia)
  • La mennulara, Simonetta Agnello Hornby. La trama: Un racconto che si muove a spirale intorno alla figura di Maria Rosalia Inzerillo, conosciuta come “la Mennulara”. Ora è morta e tutto il paese di Roccacolomba si chiede chi è stata davvero. Tutti ne parlano, tutti hanno in qualche modo avuto a che fare con lei, tutti sanno e non sanno, c’è chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine se non con venerazione. Ne parlano soprattutto gli Alfallipe, del cui patrimonio la Mennulara è stata sempre oculata amministratrice. Le voci che rimbalzano dal passìo serale alle portinerie ingigantiscono e intorbidano le trame di quella donna che rabbia, passione, intelligenza hanno portato così in alto da tenere in pugno una famiglia di proprietari terrieri, un boss mafioso, un intero paese. Il motivo della mia scelta: “un libro bellissimo che si sviluppa come una scenggiatura, la storia di una donna che tiene testa ai personaggi più potenti e controversi della sicilia di qualche decennio fa, atmosfere caldissime e immagini sature di colori. Se non deve diventare un film questo!”(lucia)
  • Il ragazzo con gli occhi blu, Joanne Harris. La trama: Blu non è più un bambino cattivo. Ora è un uomo di quarant’anni. Vive ancora insieme con la madre in un paese dello Yorkshire dove conduce una vita apparentemente normale. Un’esistenza ordinaria, molto diversa da quella che l’uomo conduce nel mondo virtuale. Sul web Blu ha fondato un blog dedicato a tutte le persone cattive in cui dà sfogo ai suoi desideri più nascosti, confessa pulsioni omicide, racconta la sua infanzia. Pensieri oscuri si agitano nella sua mente di bambino. Un bambino incompreso, dotato di una sensibilità straordinaria, e ossessionato da una terribile fantasia, quella di uccidere sua madre. Ma cosa è vero e cosa non lo è? Qual è il confine tra realtà e mondo virtuale? Forse l’inquietante amica Albertine lo sa. O forse no. Una cosa è certa: Blu non è quello che sembra. Di lui Albertine dice: loquace, affascinante, manipolatore. Ma allora chi è veramente? Non resta che scavare nel vero passato di Blu, un passato oscuro, un passato di rivalità e menzogne, segnato dalla presenza di Emily, bambina prodigio dotata di un dono unico e misterioso, quello di ascoltare i colori della musica…  Il motivo della mia scelta: “Per le atmosfere cupe, il mistero che aleggia sul protagonista e l’ossessione per internet, sarebbe un thriller asfissiante e ben riuscito” (silbietta).
  • Non c’è silenzio che non abbia fine, Ingrid Betancourt. La trama: Un inferno verde fatto di fango, afa, insetti e malattia sul quale regnano il cinismo e la brutalità dei guerriglieri. Gabbie e catene, marce forzate e un’incontenibile voglia di libertà. L’ansia per la famiglia lontana e il conforto della preghiera. Ingrid Betancourt, rapita dalle Farc nel 2002, racconta la vita ai confini della civiltà, e spesso oltre quelli dell’orrore. Dove una piccola radio, un cucchiaio di zucchero, una scimmietta da addomesticare possono salvare dalla follia. Ma dove le persone non sono mai quello che sembrano: le compagne di prigionia, i soldati, gli amici, gli aguzzini nascondono ciascuno segreti e traumi, e alcuni saranno protagonisti poi di aspre polemiche seguite alla liberazione. Un documento prezioso e spietato sulle ambiguità dell’animo umano di fronte all’estremo, una lettura appassionante e un’occasione per meditare.  Il motivo della mia scelta: “Perchè è un libro così intenso e travolgente. E’ una storia che vale la davvero la pena di leggere. O di essere vista. Perchè fa riflettere sopratutto sul bene più prezioso che ognuno di noi ha, la libertà.” (piccolastella)
  • Ho il tuo numero, Sophie Kinsella. La trama: Cosa accade se ti scippano il telefonino e tutta la tua vita è lì dentro? Ti senti persa, naturalmente. È quello che capita a Poppy, una scombinata fisioterapista prossima alle nozze con un affascinante docente universitario. Proprio quando il telefono le serve per una faccenda a dir poco urgente! Perché tra le altre cose, nel bel mezzo di una festa con le amiche ha appena perso il suo prezioso anello di fidanzamento, uno smeraldo come non ne ha mai visti nella sua intera esistenza. Poppy è nel panico, e mentre cerca affannosamente l’anello perduto cosa vede in un cestino dei rifiuti? Un cellulare nuovo di zecca che sembra aspettare proprio lei. È un attimo. Ed è suo. Non può permettersi il lusso di rimanere scollegata, non in questo momento. Ma di chi è quel telefono? E a cosa si riferiscono gli strani messaggi che riceve? Poppy non ha il tempo di farsi troppe domande. Ha un anello da ritrovare, un matrimonio da organizzare e qualche cosuccia in sospeso con i suoi futuri suoceri. Ma non sa che quel telefono e lo sconosciuto con cui si troverà a condividerlo le metteranno a soqquadro la vita… Il motivo della mia scelta: “perché leggendolo immaginavo talmente bene le scene e i personaggi che lo vedrei benissimo come un travolgente film!!!” (angela)
  • Un disco dei Platters, Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli. La trama: E’ l’inizio degli Anni Sessanta quando il maresciallo Santovito, spinto da una vaga nostalgia, ritorna nel paese dell’Appennino tosco-emiliano che l’aveva visto al centro di un’intricata catena di delitti. Il suo arrivo coincide con due morti misteriose: un ragazzo salta su una mina, residuato dell’ultima guerra, un altro viene scoperto affogato in un corso d’acqua. La paura comincia a serpeggiare, la superstizione popolare evoca con sommesso orrore il nome della Borda, sorta di spirito maligno annidato nelle acque del torrente Guelfa, e altre inquietanti leggende. Santovito non avrebbe nessuna intenzione di farsi coinvolgere, occupato com’è a inseguire ricordi, a inquadrare volti conosciuti o trasformati, a conteggiare gli assenti, a riconoscere e a dimenticare. Quando però sulla scena si presentano una professoressa troppo carina e forse troppo curiosa e un vecchio amico che risveglia dolorose rimembranze, e quando il Romitto Del Castagno, sorta di strampalato custode che vive in mezzo alle rovine dell’Abbazia, scompare misteriosamente, il maresciallo decide che è giunta l’ora di scendere in campo. Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, assieme a una nuova avventura del Maresciallo Santovito raccontano un pezzo d’Italia eterna e datata, vicinissima e lontana che nella mente del lettore monta e rifluisce, s’allontana e ritorna come l’onda della memoria. Il motivo della mia scelta: “Per rievocare atmosfere italiane anni 60”. (elisa)

 

Silbietta
40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

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