La recensione di Giuramento di sangue di Patrick Graham
Un giorno, uno dei tanti, Peter Sheperd si rifugia nel suo posto preferito del Golden Gate Park. Solo lì infatti riesce a placare le sue paure. Nella calma del paesaggio prende il telefono per chiamare sua moglie Barbara in viaggio con le loro figlie di due anni per andare in visita da una vecchia zia. Tutto procede come al solito: Barbara ha noleggiato una macchina in aeroporto, si è fermata a comprare qualcosa per le gemelle, ha evitato un grosso ingorgo. All’improvviso, mentre sta parlando al cellulare col marito, Barbara viene fermata da un poliziotto. Con crescente orrore si accorge che qualcosa non quadra in quell’omone sudato, enorme, ferito, che placidamente la soffoca e uccide e che prima di andarsene rincuora Peter, che al telefono ha sentito tutto, dicendogli che le gemelle hanno acqua e cibo e tocca ora al loro papà trovarle e soccorrerle. Comincia così per Peter una corsa contro il tempo per salvare le figlie e nello stesso tempo scoprire chi sia il mandante dell’omicidio.
La mia opinione su Giuramento di sangue di Patrick Graham
Ho scelto questo libro perché avevo voglia di una storia truculenta, un po’ splatter, che mi tenesse inchiodata alle pagine per un paio d’ore. Una di quelle storie dove quasi non respiri per paura di perdere anche solo una parola. Purtroppo si è rivelato ben lontano da quello che mi aspettavo ed è un peccato. Il libro parte bene, con l’omicidio seguito in diretta telefonica dal marito e la disperata ricerca delle gemelle nel deserto del Nevada. Solo che poi la storia vira inesorabilmente in un’altra direzione. Il protagonista scopre che l’omicidio è avvenuto a causa di un patto stretto anni prima e per ritrovare e mettere insieme tutti i pezzi dovrà compiere un viaggio verso il luogo dove tutto è iniziato e riesumare scomode e terribili memorie.
L’autore sfodera tutta la sua bravura nel tentare di tenere in piedi la storia, usando ogni trucco pensabile: manìe religiose del profondo sud, riformatori più simili a sette religiose che ad istituti correzionali, polizia corrotta, violenze e perversioni sessuali di ogni tipo eppure il ritmo iniziale si perde nel corso della lettura e il libro da thriller si trasforma quasi in un dramma.
Manca il pathos, il brivido lungo la schiena che ti fa leggere sull’orlo della sedia e anzi al lettore capita anche di interrompere la lettura senza dispiacersene più di tanto.
Insomma un libro non pienamente riuscito anche se non sconsigliabile. Una storia dove proprio chi si sente vittima è, forse, il vero colpevole.
Buona lettura.
Giuramento di sangue
Patrick Graham
Nord, 2011, p. 420, €. 18,60