Una domenica pomeriggio di settembre, un viandante entrò nella città di Torquay, piccolo porto sulla costa meridionale del Devonshire. Era una bella giornata calda; le onde del mare luccicavano al sole, leggermente agitata dalla brezza. Le strade della città erano vuote perché gli abitanti, dopo essere stati in chiesa, stavano pranzando nell’intervallo fra le funzioni. Così il viaggiatore continuò a camminare per i vicoli fino al semicerchio di case che circondavano il porto, e poi si fermò davanti a una locanda dall’aspetto pulito.
Note sul libro
Nel 1820 Mary Shelley era in Italia, a Pisa. Qui incontrò la piccola Lauretta, figlia di un’amica irlandese, e a quella ragazzina regalò, per il suo undicesimo compleanno, un racconto, intitolato Maurice o la capanna del pescatore, storia di un ragazzo che, rapito da bambino, fugge dai falsi genitori e affronta varie peripezie prima di ritrovare il suo vero padre. Il racconto, troppo breve per essere pubblicato, per quasi due secoli è rimasto nel fondo di un cassetto. Fino a quando, nel 1997, una discendente di Lauretta non ha riaperto quel fascicolo dimenticato.
Maurice o la capanna del pescatore viene oggi tradotto per la prima volta in italiano, permettendo di aggiungere un importante tassello alla conoscenza dell’opera di Mary Shelley.
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Un racconto brevissimo.
Appena tre capitoli.
La storia narrata è ricca di descrizioni, di buoni sentimenti e permeata da un’unica parola: il destino.
Perchè Maurice fugge da casa dei suoi genitori e incontra il pescatore, che lo accoglie in casa propria come aiutante, per vincere la solitudine e la tristezza che lo avevano colto alla morte dell’amata moglie.
E il giorno del funerale dell’uomo che lo aveva trattato come un figlio, un altro uomo nota Maurice, chiede informazioni e si commuove per la sua situazione di solitudine.
Decide di conoscerlo e di portarlo con sé a casa, da sua moglie.
Perchè l’uomo è lontano da casa da tempo.
La sua è una storia dolorosa: da quando, un giorno d’estate, suo figlio piccolo è scomparso, non si è mai dato per vinto e ha cercato di ritrovarlo.
E forse, Maurice e quell’uomo gentile hanno ben più di una cosa in comune…
Perchè il destino, spesso, ci mette sulla medesima strada di coloro che amiamo e che abbiamo perduto in un passato non troppo lontano.
Un racconto davvero ben scritto (ma conoscendo l’autrice, non avevo alcun dubbio).
E soprattutto un ritrovamento insperato, per questo scritto della Shelley, ritrovato alla fine degli anni ’90.
Rappresenta l’ultimo tassello conosciuto della produzione letteraria di questa grande autrice.
Maurice, o la capanna del pescatore
Mary Shelley
Mondadori, 2003, 56 pag., € 9,00
ISBN 9788804516460