…in fondo l’abitudine è un rito, si crede di fare qualcosa come se fosse un piacere e in realrà si sta ubbidendo a un dovere che ci si è imposti.
La recensione di Piccoli equivoci senza importanza, Antonio Tabucchi
Piccoli equivoci senza importanza, pubblicata da Antonio Tabucchi nel 1985, è una raccolta di undici brevi racconti che restano sospesi, creando un’atmosfera in cui il lettore si perde, ma in un modo bello.
Piccoli equivoci senza importanza è anche il titolo del primo racconto, incentrato su Tonino e i suoi amici, Federico, Leo e Maddalena, studenti universitari un tempo, e che oggi si ritrovano, in vesti diverse, nella stessa aula di tribunale: Federico, che oggi è giudice, deve giudicare Leo, accusato di terrorismo. Tonino, che assiste al processo, riporta alla memoria gli anni della loro amicizia, con le canzoni preferite, i gesti, le parole e anche i loro sbagli, pensando alla fine che tutte queste cose sono state solo piccoli equivoci senza importanza o, meglio, piccoli equivoci senza rimedio.
Ovviamente il racconto, che mescola passato e presente, esprime l’idea di Tabucchi che ognuno di noi pensa di esseredi essere artefice del nostro destino, mentre siamo in balia del fato.
Piccoli equivoci senza importanza
Antonio Tabucchi
Feltrinelli (collana Universale economica), 2002, p 160, € 6,50