Amare senza fine.
Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo.
Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo.
Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un’infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
Quando leggiamo un saggio divulgativo di psicoanalisi e sottolineiamo tutti i passaggi che potrebbero aiutare lui, stiamo amando troppo.
Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.
Parole dure?
Vere?
Che vi fanno pensare a qualche amica?
O che, in qualche modo, vi portano alla memoria a tristi fatti di cronaca?
Inizia così Donne che amano troppo, un libro scritto da Robin Norwood qualche anno fa che mi ha in un certo senso “perseguitato”.
Ma non in modo negativo, in effetti.
E’ che, ovunque mi trovassi (metropolitana, autobus, in spiaggia, dal dottore) incontravo sempre la tipa che era intenta a leggerselo.
E io, tra un impegno e l’altro (ma, diciamocelo, anche con una certa inquietudine) ho trovato il tempo di sfogliarlo soltanto ora.
Che poi sfogliare è un altro termine assai riduttivo.
Perchè quella di Donne che amano troppo non è una lettura semplice, tutt’altro.
E lo scopriamo dalla presentazione.
Perchè la Norwood ci dice subito cosa succederà tra le pagine del libro:
In questo libro analizzeremo a fondo le ragioni per cui tante donne in cerca di qualcuno che voglia amarle sembrano invece destinate inevitabilmente a trovare dei partner pericolosi e incapaci di affetto.
E analizzeremo perché, anche dopo aver capito che una relazione non soddisfa i nostri bisogni, abbiamo tante difficoltà a troncarla.
Vedremo che “amare” diventa “amare troppo” quando abbiamo un partner incompatibile con i nostri sentimenti, che non si cura di noi, o non è disponibile, eppure non riusciamo a lasciarlo: in realtà lo desideriamo, ne abbiamo bisogno sempre di più.
Arriveremo a capire come il nostro desiderio di amore, il nostro struggimento, il nostro stesso amare diventa una dedizione, una specie di droga.
Insomma:
Cosa spinge una donna ad annientare se stessa in nome dell’amore?
Quali meccanismi la spingono verso un rapporto malato e distruttivo?
Perchè non si è in grado di vivere serenamente la propria solitudine e ci si butta a capofitto in una storia che può non essere quella giusta?
Ecco.
Non sono una psicoterapeuta e, quindi, tante domande per me rimarranno senza risposta.
Ma una cosa la so:
La paura può molto.
E anche la mancanza di fiducia nelle proprie capacità.
E forse, il primo passo verso una vita sana è proprio quello di non avere paura e di credere in se stesse.
Donne che Amano troppo
Robin Norwood
Feltrinelli Economica Saggi, 2003, 272 pag., € 6,80
ISBN 9788807810886
Lo lessi negli anni difficili dell’Università , con la scusa di aiutare un’amica con la classica “sindrome della crocerossina” , ma con il senno di poi ho scoperto di aver aiutato anche me stessa.
Lo lessi dopo che un’amica me lo consigliò, perchè vivevo un rapporto “malato” con un uomo. Mi servì a capire che stavo solo rincorrendo una chimera e che lui non sarebbe MAI cambiato e che mi avrebbe sempre e solo soffrire..
Lo consiglio a chiunque abbia dei dubbi …
stessa esperienza di Elisa e di Silvia… e l’ho consigliato anche ad un amico-O, perché in tutti i casi fa bene anche a “loro” capire un po’ meglio “noi”… 🙂