Ma non ci sono amicizie, né affetti, né forme di lealtà, non c’è niente che valga di fronte alla tortura.
La recensione di I vent’anni di Luz di Elsa Osorio
Madrid, anni novanta. Luz dà appuntamento al bar a un uomo, Carlos, perché ha bisogno di parlargli. Non si conoscono anche se sono legati da un legame profondissimo. Luz e Carlos sono in realtà padre e figlia. Luz è figlia di desaparecidos, strappata alla madre subito dopo il parto e fatta passare per la nipote di un tenente colonnello dell’esercito. In un serrato dialogo col padre Luz ricostruisce la sua storia: l’omicidio della madre, la nuova famiglia, l’aiuto di Miriam, la donna che per prima le ha rivelato la verità.
La mia opinione su I vent’anni di Luz di Elsa Osorio
In questo libro la scrittrice Elsa Osorio fa luce su una pagina oscura e recente della storia argentina. Gli anni della dittatura militare e dei desaparecidos. Un’intera generazione spazzata via, fatta sparire e uccisa senza processi, eliminata scientemente perché volevano una società diversa e migliore per tutti.
Una lettura intensa, bella, dove ci si arrabbia moltissimo e ci si vergogna pensando a cosa gli uomini sono capaci di fare ai loro simili. E viene voglia di andare con le madri a Plaza de Mayo a protestare e gridare- Mai più!- e a chiedere di sapere cosa sia accaduto a tutti quei giovani strappati alla loro vita e martoriati, uccisi, dispersi, senza rispetto alcuno. E ci si chiede come sia possibile che appena trent’anni fa sia stato possibile che accadessero cose del genere, persone uccise in pubbliche esecuzioni senza che nessuno osasse intervenire per paura di ritorsioni.
E’ importante leggere storie di questo tipo perché bisogna conoscere anche ciò che succede lontano dalle nostre case per far sì che non possa più accadere in nessun posto.
Buona lettura.
I vent’anni di Luz
Elsa Osorio
TEA, 2007, p. 355, €. 9,00
Bellissima recensione Siby … lo leggerò