Quasi tutte le fiabe iniziano con C’era una volta, ma questa è diversa, perchè questa comincia con C’è una volta…
Infatti è oggi che Belinda ha intenzione di ripartire e Borgo Propizio, un paese in colllina, in un’Italia che può sembrare un pò fuori dal tempo, le pare il luogo ideale per realizzare il suo sogno: aprire una latteria.
Il borgo è decaduto e si dice addirittura che vi aleggi un fantasma…ma che importa!
A eseguire i lavori nel negozio, un tempo bottega di ciabattino, è Ruggero, un volenteroso operaio che potrebbe costruire grattacieli se glieli commissionassero ( o fare il peseta se sapesse coniugare i verbi).
Le sue giornate sono piene di affanni, tra attempati e tirannici genitori, smarrimenti di piastrelle e ritrovamenti di anelli…
Ma c’è anche una grande felicità: l’amore, sbocciato all’improvviso, per Mariolina, che al borgo temeva di invecchiare zitella con la sorella Marietta, maga dell’uncinetto.
Un amore che riaccende i pettegolezzi: dalla ciarliera Elvira alla strabica Gemma, non si parla d’altro, mentre in casa di Belinda la onnipresente zia Letizia ordisce piani, ascoltando le eterne canzoni del Gran Musicante.
Intano i lavori nella latteria continuano, generando sorprese nella vita di tutti…
L’autrice
Loreda Limone (Napoli, 1961) ha pubblicato libri gastronomici e per bambini.
Ha ideato e conduce laboratorio di scrittura creativa “Sapori letterari” di cui ha curato l’antologia di Allan Bay. Borgo Propizio è il suo primo romanzo.