” Se è vero che crisi letteralmente significa cambiamento, anche l’abituale griglia di valori dovrà mutar, e se saremo capaci di sostituirla con una nostra potremo provare a giocare anche noi, altrimenti saremo tagliati fuori…Non rispondo al telefono, non lascio il mio posto alle vecchiette in bus,non pratico la raccolta differenziata: io non partecipo fino a quando non avrò la possibilità di scegliere se farlo o meno.”
Ho letto questo libro in una sera, si legge in poche ore e racconta la vita di alcuni giovani ai giorni nostri.
Alice, è una giovane trentenne, laureata, alla ricerca di un lavoro che fatica a trovare. Un susseguirsi di curriculum inviati e di colloqui assurdi, quasi comici. E lei deve comunque, come molti giovani oggi, sopravvivere con pochi soldi in tasca, deve riuscire ad arrivare a fine mese insieme al suo ragazzo ex muratore e laureato in legge che da lezioni di chitarra per tirare avanti.
Si cimenta in qualsiasi lavoro dalla cassiera in un supermercato al volantinaggio, e sogna di essere un giorno almeno…una precaria!
E’ dura ogni giorno sentirsi dire:”Lei è troppo qualificata!”.
E come dice la quarta di copertina, è un vero e proprio manifesto dei giovani a cui è stata negata la speranza di un futuro degno. Ma aggiungerei almeno Alice e Riccardo hanno l’amore e la speranza che un giorno la situazione migliori.
Alice senza niente
Pietro De Viola
Terre di mezzo editore, 2011, p. 91, € 10,00