Per tutti
* L’amore secondo Nula * di Giuseppe Pederiali (Ed. Garzanti, pp. 240, euro 16,40). Nula, vispa Jack Russell Terrier dal prestigioso pedigree, è reduce da un incontro con un cane altrettanto blasonato. L’appuntamento amoroso è stato organizzato dai suoi padroni, i benestanti coniugi Ghedini, i quali non vedono l’ora che nascano i preziosi cuccioli. Sennonché, al momento buono vengono alla luce tre cagnolini belli e sani, sì, ma non di razza. E, poco dopo, i tre piccoli scompaiono. Nula e Lula, la bella figlia sedicenne dei Ghedini, non si rassegnano: partiranno alla loro ricerca, in un’avventura che le porterà a scontrarsi con l’indifferenza di molti e la malvagità di alcuni, in una Milano raccontata, per una volta, dal punto di vista degli animali. “L’amore secondo Nula” narra con gli occhi di un’adorabile quattrozampe le molte facce dell’amore umano – i primi approcci fra adolescenti, l’amore coniugale, il tradimento, l’amore mercenario e persino la fecondazione assistita – aiutandoci a capire i nostri difetti e le nostre virtù, con l’indispensabile filtro della filosofia canina, che forse insegnerà alla padroncina Lula il vero significato della parola amore.
* Il demone della prosperità * di Chan Koonchung (Ed. Longanesi, trad. di Giovanni Garbellini, pp. 290, euro 16,40). Pechino, 2013: c’è un mese del recente passato che sembra scomparso da tutti i documenti ufficiali. Ventotto giorni del 2008 di cui nessuno, anche tra la gente comune, sembra avere memoria e dei quali a nessuno sembra importare nulla. A parte un piccolo gruppo di amici, tra cui Maestro Chen, uno scrittore. Lui e i suoi compagni vogliono vederci chiaro, vogliono scoprire che cosa c’è dietro questa sorta di amnesia collettiva che sembra pervadere l’intero Paese. Decidono quindi di rapire un alto funzionario per costringerlo a raccontare quello spazio d’ombra e mistero. Quello che scopriranno, non soltanto sugli alti vertici ma anche e soprattutto sul loro stesso popolo, li sconvolgerà.
Per gli appassionati del genere “Thriller, Horror, Noir”
* Riflessi di morte * di Neal Baer e Jonathan Greene (Ed. tre60, trad. di Susanna Molinari, pp. 338, euro 9,90). Il senso di colpa è una ferita che non si rimargina. Quando era bambina, Claire ha assistito – impotente – al rapimento della sua migliore amica. E, da quel giorno, ha giurato a se stessa di dedicare la sua esistenza allo studio del Male: per riconoscerlo, per fermarlo, per sconfiggerlo. La dottoressa Claire Waters è al settimo cielo: dopo una durissima selezione, è riuscita a entrare in un programma riservato ai migliori psichiatri forensi del Paese. E adesso deve affrontare il suo primo paziente: Todd Quimby, detenuto in un carcere di massima sicurezza con l’accusa di violenza sessuale. Secondo Claire, tuttavia, quell’uomo non è un pericolo per la società, e può essere liberato sulla parola per iniziare la terapia psichiatrica. Nemmeno ventiquattro ore dopo la scarcerazione, però, Claire apprende una notizia agghiacciante: la polizia ha trovato il cadavere di una giovane donna. E gli indizi raccolti sul luogo del delitto riconducono proprio a Quimby, che nel frattempo è sparito nel nulla. Sconvolta, la psichiatra non può accettare il fatto di essere la causa della morte di un’innocente. Di un’altra innocente. E, pur di rimediare all’errore commesso, è disposta a mettersi in gioco e a rischiare tutto: la sua carriera, il suo futuro e, forse, la sua stessa vita.
* Il ferro da stiro * di Gianni Simoni (Ed. Tea, pp. 306, euro 13,00). Ormai in odor di pensione, il commissario Miceli, che, tra una cena di commiato e le ultime consegne alla Bruni, chiamata a succedergli, sarebbe felice di chiudere la carriera in tutta calma e serenità, l’ultima cosa che si aspetta a due settimane dal meritato riposo è che proprio il suo più caro amico, l’ex giudice Petri, gli piombi in ufficio con una rogna. Ma Petri, al contrario di Miceli, non perde occasione per inseguire il colpevole di turno, e questa volta il pretesto gli giunge davvero per caso: un ferro da stiro preso in prestito presso un elettricista, in sostituzione di quello guasto di Anna, sul quale spiccano alcune piccole macchioline rosse. Ruggine o sangue? Attraverso una rapida analisi della Scientifica, non è difficile avere la risposta: con quel ferro da stiro è stato colpito qualcuno, forse ucciso. Da qui prende l’avvio una complicata indagine per ricostruire a ritroso la strana storia di quel ferro da stiro e, soprattutto, dei suoi proprietari. È un caso di omicidio? Riusciranno i due a chiarire tutti gli aspetti di una vicenda intricata e dolorosa, prima che Miceli debba passare il testimone?
Per gli appassionati del genere “Storico”
* La morte dei re * di Bernard Cornwell (Ed. Longanesi, trad. di Donatella Cerutti Pini, pp. 412, euro 18,80). Al crepuscolo del IX secolo, Alfredo il Grande è in punto di morte, e con lui sembra esserlo anche il sogno di un’Inghilterra unita. Il regno ripiomba inevitabilmente nel caos: all’antica minaccia dei danesi si aggiunge quella dei nobili sassoni, pronti ad allearsi con gli odiati nemici pur di mettere le mani sul potere e impedire al principe Edoardo di succedere al trono. Senza dimenticare la minaccia dei vichinghi da nord. In questo scenario tumultuoso, Uhtred di Bebbanburg, il guerriero sassone cresciuto tra i vichinghi, è stretto in una morsa altrettanto insidiosa, combattuto tra la fedeltà ad Alfredo e il desiderio di recuperare le terre dei suoi antenati. Ha infatti giurato fedeltà al vecchio re, ma non al suo erede, e nonostante gli anni di leale servizio non è convinto di continuare a lottare per la causa di un’Inghilterra unita e cristiana. Ma deve prendere una decisione, su cui incombe l’ombra cupa di una profezia pronunciata da un’indovina: “Sette re moriranno, e le donne che ami…”. Uhtred imbraccerà le armi in difesa della causa di Alfredo il Grande o lascerà che il sogno di un regno finalmente unito cada per sempre nell’oblio?
* Il cavaliere del silenzio – Il figlio del buio * di Gonzalo Giner (Ed. Salani, trad. di Andrea Carlo Cappi, pp. 372, euro 14,90). Yago è nato “storto”. Figlio illegittimo di Luis Espinosa, un ricco proprietario terriero senza scrupoli, e di un’umile serva, il ragazzo ha una nascita traumatica e un’infanzia difficilissima. Una volta cresciuto non parla e ha forti attacchi d’ansia; oggi si direbbe che è affetto da autismo e dalla sindrome di Asperger. Il primo a dimostrargli amore e fiducia è il monaco certosino Camilo, che si accorge del dono particolare del ragazzo: la capacità di capire e farsi capire dai cavalli, trovando in loro un sollievo alla propria solitudine. Ma il destino di Yago è tormentato: il suo cammino è destinato a incrociarsi più volte con quello del padre naturale e con quello di tanti altri personaggi, fino a conoscere per la prima volta l’amore. Sarà proprio grazie ai preziosi incontri con i suoi “veri” amici – Camilo, Fabián, Laura, Volker, uomini e donne uniti nella lotta contro l’ingiustizia di Luis Espinosa – che, dopo molte peripezie, Yago riuscirà a fuggire dal suo orribile passato per dare inizio a una nuova vita. Dal silenzio e dall’emozione nasce uno spettacolare affresco storico, un universo narrativo ricco, documentato ed emozionante, dove la formazione di un giovane “diverso” passa attraverso la profonda affinità con gli animali e la loro capacità di “guarire”.
Per gli appassionati del genere “Sentimenti”
* Il diario di velluto cremisi * di Sarah Jio (Ed. Nord, trad. di Mara Dompè e Amalia Rincori, pp. 340, euro 16,60). È ormai notte quando Emily sale sul traghetto per Bainbridge Island, poche miglia al largo di Seattle. Davanti a sé, le luci dell’isola la accolgono come un abbraccio. Quel luogo è sempre stato il suo rifugio, la sua oasi di tranquillità, ed è quindi il posto ideale per dimenticare, per lasciarsi alle spalle le carte del divorzio appena firmate, il romanzo che il suo editore attende con ansia, ma che lei non ha ancora scritto, e l’oceano di rimpianti che la opprime. Così, per qualche tempo, sarà di nuovo ospite dell’anziana zia Bee, nella casa in cui, da ragazzina, ha trascorso lunghe estati luminose e spensierate. E proprio in quella grande casa, piena di fotografie in bianco e nero e di stanze chiuse a chiave, Emily scopre qualcosa che cambierà per sempre il suo destino: un diario con una consunta copertina di velluto cremisi, in cui una donna di nome Esther racconta la sua storia d’amore con Elliot, una storia che risale al 1943, avvincente e tragica, esaltante e impossibile. Ma chi sono Esther e Elliot? Sono esistiti davvero? E perché quel diario si trova lì, in casa di zia Bee? Nessuno sembra disposto ad aiutare Emily a far luce sul mistero; anzi, di fronte alle sue domande, tutti si chiudono in un ostinato silenzio. Ma, per Emily, capire cosa sia accaduto a quella donna – così lontana eppure così simile a lei – diventa una ragione di vita. Come se il segreto nascosto tra le pagine di quel diario la riguardasse molto da vicino.
Per gli appassionati del genere “Letteratura al femminile”
* Giocando col fuoco * di Sadie Matthews (Ed. Nord, trad. di Elena Cantoni, pp. 346, euro 14,90). Elizabeth vuole soltanto scappare: scappare dal noioso paesino dov’è nata e cresciuta; scappare dalle persone che la circondano, sempre pronte a criticarla; scappare dal ragazzo che prima le ha giurato amore eterno e poi le ha spezzato il cuore. L’occasione giusta si presenta quando sua zia, in procinto di partire per le vacanze, le offre di trasferirsi nel suo lussuoso appartamento di Londra. E, quando Elizabeth incrocia lo sguardo di Dominic, il ricco e affascinante vicino di casa, la sua vita cambia per sempre. Una sola notte insieme, ed è subito chiaro che quello potrebbe essere l’inizio di un amore travolgente, intenso, autentico. Eppure, all’improvviso, Dominic decide di troncare la loro relazione. Secondo lui, Elizabeth è troppo innocente e ingenua per condividere i suoi desideri più segreti, la sua ossessione per il controllo, le inusuali pratiche sessuali che predilige. Ma Elizabeth non ha paura d’inoltrarsi nell’abisso tormentato ed enigmatico dell’animo di Dominic, ed è disposta a superare ogni inibizione e tabù pur di restare con lui. In un vortice di passione bruciante e di piacere infinito, Elizabeth scoprirà così una parte di sé di cui non sospettava nemmeno l’esistenza.
Per gli appassionati del genere “Storie vere”
* Il corso innaturale delle cose * di Tomas Espedal (Ed. Ponte alle Grazie, trad. di Lucia Barni, pp. 156, euro 14,00). Che cosa rende più “naturali” di altre le nostre scelte di vita? Forse il fatto di ricalcare le orme di chi ci ha preceduto o di inserirci in quel flusso esistenziale che scorre indipendentemente da noi e a cui, presto o tardi, volenti o nolenti, finiamo per adeguarci tutti? Ma anche così, anche optando per scelte “naturali” – come sposarsi, avere figli e un lavoro con cui mantenerci – scelte che non vadano controcorrente, riusciamo a raggiungere la nostra massima aspirazione, vale a dire la felicità? Perché è questo che in fondo ognuno di noi cerca spasmodicamente, a volte disperatamente, nella vita. E non fa eccezione Tomas Espedal, che in pagine di disarmante e a tratti impietosa schiettezza parte dalla propria esperienza – senza tacerne le debolezze, le ipocrisie e i desideri mai sopiti – per approdare a una riflessione di respiro universale, sulla scia di un sogno che appare impossibile. Quello che ci restituisce è un testo di grande poesia e di intensa sensibilità, che trascende la mera esperienza autobiografica e diventa specchio di un’umanità che, nonostante le sconfitte, si ostina a presentarsi all’ennesimo appuntamento mancato con la felicità.
Fonte : infinitestorie.it