Dato che non le restano più di diciannove ore di vita prima di essere assassinata, la signora Adelaide Testa Simonis – Laide per gli intimi – e la sua casa in Costa Azzurra meritano una descrizione piuttosto minuziosa.
L’appartamento dove vive la signora è al quinto e ultimo piano di un bianco palazzo floreale in Boulevard de Cimiez, a Nizza. È gradevolmente esposto a sud, verso il mare, e i terrazzi si affacciano su un giardino in parte privato (per gli appartamenti a piano terra), in parte condominiale. Lo si raggiunge con un ascensore dagli splendidi cristalli molati. Intorno alla scala curva si snoda una ringhiera dove ciliegie stilizzate rincorrono diafani iris. questi stessi fiori, in due gradazioni cobalto e crema, li ritroviamo nell’atrio dell’appartamento, disposti in un vaso di lalique. Vaso e fiori sono posati su una consolle di rovere e riflettono la loro pallida grazia in uno specchio dalla cornice intarsiata.
La recensione di Un delitto fatto in casa di Gianni Farinetti
Nell’arco di pochi giorni, dal 23 al 27 Dicembre due morti sconvolgono l’atmosfera natalizia. A Nizza l’anziana Laide viene trovata morta, all’apparenza un suicidio. In Italia, nelle Langhe, l’ingegnere Guarienti, ricco imprenditore, muore in un incidente. Le morti sono collegate oppure si tratta solo di tragiche fatalità?
La mia opinione su Un delitto fatto n casa di Gianni Farinetti
Gianni Farinetti con Un delitto fatto in casa ha vinto il Premio Grinzane Cavour nel 1997 come autore esordiente. La storia è scritta benissimo anche se non è un classico libro ad alta tensione. Si tratta di un noir dove ci sono dei delitti ma ciò che interessa all’autore e che si ritrova nella storia è la descrizione di una società, le ricche famiglie piemontesi, e delle loro trame: i conflitti familiari, le dispute sotterranee per ipotetiche eredità, i crucci, i ricordi felici degli anni della gioventù e la difficoltà di conciliare aspettative e desideri.
Consiglio questa lettura perché Farinetti scrive davvero bene, è bravissimo nei dialoghi e nelle descrizioni, ha momenti di rara poesia e crea una storia ben congegnata dove fino alla fine è impossibile capire chi sia il colpevole. E poi a Natale è anche piacevole disintossicarsi dalla bontà e dalle storie zuccherose e leggere di famiglie all’apparenza perfette dove invece non ci si sopporta e dove ci si vede poco e solo perché costretti. Non sempre vale il detto: a Natale si è tutti più buoni.
Leggete questo libro, lasciatevi avvolgere dal fascino un po’ decadente dei vecchi ricchi e scoprite un bravo scrittore.