Fisica quantistica della vita quotidiana. 101 microromanzi, Piergiorgio Paterlini

Adrenalina
Udì lo sparo. Era in piena vista. D’istinto si buttò in avanti. Una frazione di secondo. Poi il nulla. Non un suono, niente negli occhi, buio nel cervello.
Sul traguardo il cronometro segnò 9”86.

Ovvero, Pirandello docet:  “Così è. Se vi pare.”

Che cosa sia “Fisica quantistica della vita quotidiana” lo trovate scritto sulla quarta di copertina del libro, quando recita che

… non è agli occhi che bisogna credere. Perché la verità sta nel racconto.

E, del resto, è davvero questo che la Fisica quantistica dice, nel suo studio dell’infinitamente piccolo: che non esiste un qualcosa chiamato “realtà”, fuori da noi, concepita come indipendente dalla nostra percezione e da come noi la interpretiamo. La realtà “dipende” da noi, da chi la osserva, perché chi osserva interagisce con la realtà, con l’oggetto osservato, con il quale finisce per costituire un sistema integrato.

Per cui svanisce la realtà come certezza e nasce la realtà come possibilità.
Via il “capire”, largo all’”interpretare”.

La questione che fa la differenza è il conoscere.

In poche parole, gli occhi, la vista, questo senso per molti versi sopravvalutato, non basta. Occorre interpretare, perché spesso quella che appare come realtà è ingannevole. Un attimo, una parola in più o in meno, una virgola in più o in meno e il senso di una frase muta completamente: “Andiamo a mangiare, nonno!” o “Andiamo a mangiare nonno!”

Del resto, perfino i testimoni oculari nei processi, oggi, sono visti come prove meno granitiche del passato, proprio in virtù dell’affermazione di teorie come questa, che danno alla memoria il peso che merita tenuto conto di tutta una serie di fattori: quanto abbiamo visto e quanto abbiamo creduto di vedere? Abbiamo visto davvero, o lo crediamo in forza del fatto che non può essere andata che così? Persino i nostri ricordi di infanzia mutano nel tempo, e lo sappiamo, tutti, benissimo: come possiamo giurare siano veri quelli che ci appartengono solo di striscio?

Detto questo, cosa ci aspetta leggendo questo libro?
Trattandosi di 101 microracconti, non è certo il caso di darvene un riassunto. Però vi troverete davanti, ogni volta, ad una sorta di sliding door tra la cosa che è, quella che non è e quella che sembra. Anche non in quest’ordine. A volte la chiave è nel titolo, a volte nell’ultima frase. A volte è altrove, e allora si rivela alla fine, andando a comporre un quadro che fino alla fine non saprete se sia di genere astratto, impressionista, o cubista.

Un consiglio? Non leggeteli con lo spirito del detective Conan: lasciatevi andare, godeteveli rilassati. Il bello sta proprio lì, nel caderci dentro, nel ritrovarsi con la bocca socchiusa in un “Oh!” di stupore.

Tra i miei preferiti? La stanza del figlio, Tsunami, Universi paralleli (3), L’ultimo desiderio, Le stragi del sabato sera, Sos.
E, per motivi personalissimi, Amore disperato (2), Giovani d’oggi (3), Titoli di coda.

Fisica quantistica della vita quotidiana
Piergiorgio Paterlini
Einaudi Editore (collana L’Arcipelago), 128 pagg., 13,00€

ISBN-13: 978-8806214098

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