A cura di Chiara Trabella
Nuovissimo appuntamento con i fumetti.
Questo mese Chiara Trabella ha deciso di portarci per mano a conoscere un protagonista lievemente più “datato” degli altri: Dago.
E allora: siete curiosi di saperne di più?
Io non vedo l’ora di tuffarmi nella lettura!
Ecco a voi i Fumetti e le Nuvole di maggio….
Dago
Una vita fa, l’uomo che credevo di amare lavorava sull’epistolario di un ambasciatore francese presso l’impero ottomano. L’epistolario era sterminato, ma ne emergeva una storia singolare: quella di un rinnegato veneziano che si occupava del guardaroba del Gran Visir e lo spiava per conto dei francesi.
Anni dopo, parlai del rinnegato veneziano con il mio capo di allora, appassionato di fumetti, e lui sentenziò che dovevo assolutamente leggere Dago.
Aveva ragione.
Dago è un classico fumetto d’avventura, tipo Tex ma ambientato nell’Europa del Cinquecento. Rispetto a Tex, inoltre, usa toni decisamente più forti: più dramma, più sangue, più sesso.
È scritto e disegnato da autori argentini ed è stato pubblicato dalla casa editrice storicamente rivale della Bonelli, Eura (ora Aurea).
Ma perché oggi come oggi, a distanza di più di 30 anni dalla prima uscita di Dago, un nuovo lettore dovrebbe appassionarsene? Non è anacronistico, questo prodotto degli anni Ottanta?
La risposta è no. Quando cominciai a leggere Dago, nel 2001, gli anni Ottanta erano un’imbarazzante caduta di gusto da dimenticare. Eppure lo trovai godibile, per niente imbarazzante.
Dago racconta una storia di vendetta, che poi si trasforma in avventura allo stato puro.
L’avvio è semplice: il giovane e bellissimo nobile veneziano tradito dal migliore amico, la sua “rinascita” come schiavo dei turchi, l’ascesa come rinnegato e giannizzero.
Come dicevo sopra, la vicenda è narrata a tinte forti, senza mai scadere nel volgare o nel morboso. Il ritmo inizialmente incalzante si rilassa nei tempi di una serie regolare, ma nelle prime 10 annate non si corre il rischio di annoiarsi.
Anche quando ormai la vendetta non è più il principale motore dell’azione, Dago si ritrova in avventure sempre coinvolgenti (una fra tutte, il Sacco di Roma)e incontra personaggi storici di grande carisma, sebbene a volte anacronistici (es, Vlad Tepes, morto circa 50 anni prima degli eventi narrati).
Le avventure di Dago sono state pubblicate in prima edizione italiana su una rivista. Ma dal 2002 sono state raccolte in albi di un centinaio di tavole, la Ristampa Dago, che si trova abbastanza facilmente in mercatini, negozi di fumetti usati e vendite eBay (non è oggetto di collezione, quindi ha costi decisamente bassi).
PS: la storia del vero rinnegato veneziano, quella raccontata dall’ambasciatore francese, ha toni più sfumati e sentimenti meno assoluti, come spesso capita alla realtà. Ed ebbe un inaspettato lieto fine: pur essendo stato sospettato, il rinnegato veneziano negò le accuse persino sotto tortura, venne creduto e tornò in Europa sano e salvo. Mi chiedo se da qualche parte, in qualche oscuro fondo manoscritti europei, non ci siano le memorie della sua interessante vita.
Affascinante… sarebbe troppo ma troppo intrigante scoprire qualcosa di più di questa storia…
Quasi quasi chiedo al mio amico rivenditore di fumetti! 😉
Ma non avevo idea che esistesse! Come può essere accaduto?