“E` come con le bestie: a furia di vedere il bastone, prima di fare danni ci pensano, ed e`cosi` che le governi, col ricordo e col rispetto del padrone.”
“La sera la chiamo gentilmente come so io, con la voce dolce di miele di quando si vuole torcere il collo a un pollo, e la Vulva arriva sciocca e fiduciosa come se dovessi darle il mangime e aspetta col niente scritto in faccia”
La recensione di Cuore di bestia, Noëlle Revaz
Ho acquistato questo romanzo sotto l’impulso irrefrenabile che spesso mi prende dopo aver letto una presentazione: “Devo leggerlo! Adesso o comunque presto!”, e la cosa mi urge cosi` tanto che attendo il suo arrivo come si attende il giorno della prova finale dell’abito da sposa, per intenderci.
L’ho letto tutto di un fiato.
E poi l’ho riletto.
E poi mi sono chiesta: chi e` Noëlle Revaz e perche` ha voluto scrivere questo libro?
Noëlle non ha lasciato grandi tracce nel web se non delle bellissime foto del suo viso giovane e pulito.
Si, perche` dietro le pagine di questa storia ti aspetteresti di trovare uno scrittore anziano, uomo.
Invece Noëlle ha 45 anni e se digiti il suo nome su Google Immagini ti appare una donna dall’aria serafica e fresca.
Questo romanzo è stato pubblicato nel 2002 in Francia con il titolo originale “Rapport aux bêtes”.
Inizialmente applaudito come una rivelazione: “uno stile unico, nuovo, fulminante”, “una giovane autrice svizzera, sesta di nove fratelli, cresciuta in un piccolo paese”.
Ma perchè l’opera iniziasse a circolare anche all’estero sono passati 10 anni!
Nel frattempo sono stati girati ben due film liberamente tratti dal romanzo che ovviamente non hanno mai visto una sala cinematografica in Italia.
In “Cuore di bestia” c’è un cattivo ed ovviamente una vittima.
E poi c’è l’angelo salvatore.
Ma il narratore è inaspettatamente il cattivo: Paul, un montanaro che abita con sua moglie ed un imprecisato numero di figli nella fattoria tra le Alpi della Svizzera francese dov’è nato e cresciuto.
Paul ha sempre badato alla sua campagna e alle sue “bestie”, vive come gli è stato insegnato.
Ma un’estate, per necessità, avviene un cambiamento nella sua vita:
è costretto ad assumere un aiutante per riuscire a condurre l’azienda e cosi` arriva Jorge, un portoghese, uno straniero.
Jorge annusa l’aria e si accorge al volo di tutto.
E di cosa si accorge Jorge?
Si accorge che Paul è un uomo-animale chiuso e taciturno, che vive definendo ossessivamente ogni giorno i confini del suo mondo e delle sue proprietà, che si fida solo del suo istinto e che si relaziona con le persone in maniera istintuale impedendo alla sua parte umana di esprimersi, di uscire.
E poi Jorge si accorge che la moglie di Paul viene considerata e trattata esattamente come una delle tante bestie presenti in fattoria.
“La Vulva”. Paul la chiama “La Vulva”.
Ti dà fastidio leggerlo, ti dà fastidio doverti abituare a leggerlo eppure dopo aver terminato l’ultima pagina di questo romanzo non puoi che riconoscere con orrore (tu che sei donna dignitosa) che questo nomignolo dispregiativo rende perfettamente l’idea di come Paul consideri sua moglie.
“La Vulva” è al centro del romanzo, ma non appare mai in primo piano.
Sarà lei, però, con il suo assentarsi dalla fattoria per una necessità improrogabile, l’elemento scatenante del cambiamento di Paul.
Perchè è ovvio che Paul cambierà Jorge: è qui per questo.
Jorge è un angelo anche se è grande e grosso.
“Che razza di colosso! Ben piu` largo e piu` alto di me! Da vicino non gli vedevo gli occhi e ho dovuto fare un passo indietro, talmente era scuro e coperto di zone buie dove non si distingueva un accidente.”
e come compete ad un angelo rimettera` le cose a posto, ma senza fretta.
E` per questo che ho continuato a leggere fino alla fine questa storia.
Perche` necessitavo di un lieto fine.
La narrazione di Noëlle e` cruda e sconvolgente e tu non puoi sopportare che la realta` sia questa, nel tuo profondo il tuo senso di giustizia morale vuol vedere una via di uscita.
I pensieri su Paul mentre leggo sono pieni di indignazione, mi escono a getti, istintivi, quasi a rendergli pan per focaccia.
Ok non e` stato educato ai sentimenti, e` cresciuto in quel silenzio che solo la montagna puo` produrre in certi giorni, sfamato solo dei suoi bisogni primari, come si cresce un animale domestico. Ma e` un bastardo ed un violento.
A Paul piace Jorge, e` contento del suo modo di lavorare perche` due mani in piu` e grosse come le sue servono davvero, ma rimarra`sempre nei suoi confronti la diffidenza, dall’inizio alla fine di questo rapporto.
Quando all’inizio ho letto questo romanzo come “parola” di Paul qualcosa non mi quadrava: troppo verboso questo Paul, non mi convinceva affatto. Il mondo del popolo delle montagne e` silenzioso, quasi muto, a volte si comunica a gesti (mi ricordo ancora come un contadino voleva spiegarmi quali erano le mele da raccogliere e quali no: acchiappava la mela sbagliata e se la buttava dietro le spalle, poi prendeva quella giusta me la faceva vedere bene e la metteva nel cesto. Non una parola.) I montanari parlano tanto solo quando bevono.
Poi pero` mi sono accorta che quello che stavo leggendo non erano le parole di Paul, ma i suoi pensieri.
Ed in effetti questo se vogliamo e`un libro sul silenzio:
“E` per questo che alla lunga abbiamo smesso di parlare e che in fattoria non si sente una mosca, solo gli strilli dei bambini che giocan fuori. E non da` niente fastidio, perche` io e` cosi` che sgobbo: nella calma, che uno puo` pensare e concentrarsi sulle bestie. La Vulva non si esprime mai di bocca, fa giusto Si` con la testa, perche` e` sempre d’accordo e senno` sono dolori,”
Il grande merito di Noëlle Revaz è quello di aver creato un linguaggio nuovo, quello del contadino di montagna “che parla come mangia”.
Jorge se ne andra` dalla fattoria a fine stagione, ma il calore della sua presenza non portera` al solito scontatissimo finale. Delicato e fedele a se stesso Jorge non stravolgera` il sapore di questa storia, che è, a pensarci bene, proprio cio` a cui ci siamo abituati frequentando un certo tipo di filmografia: il sapore della banalita`, della scontatezza, della favola a tutti costi, che azzera ogni dramma, ogni conquista, che tradisce la realta`.
Per questo dovete leggere “Cuore di bestia”.
NB Non se la prendano troppo con me i “contadini montanari” per le mie affermazioni. Sono il resoconto sincero di una esperienza puramente personale. Mi hanno comunque permesso di entrare in questo romanzo con tutti e due i piedi e di camminare per i sentieri delle “mie” montagne.
Cuore in bestia
Noëlle Revaz
Keller editore, 2013, €. 14,50
ISBN-13: 978-8889767443
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