
“Naso a becco, grandi occhiali di tartaruga dietro cui nascondo il mio sguardo da miope, capelli a spazzola, su cui spicca un ciuffetto rosso. Un bel pappagallo insomma. O una ragazza bruttina, dipende dai punti di vista”.
Ho letto con immenso piacere Gli ipocriti di Eleonora Mazzoni, dopo essere stata conquistata dal suo precedente romanzo Le difettose.
La protagonista è Manu una ragazzina di quindici anni e mezzo, non molto bella che si considera una “sfigata” e vive la crisi adolescenziale tipica della sua età e mi ha conquistato sin da subito.
Manu vive in una famiglia molto cattolica per cui l’amore si deve fare solo per procreare. Un giorno trova un pacchetto di preservativi nel cassetto della biancheria del padre e da quel momento la sua vita cambia e questa scoperta la sconvolge. Inizia a guardarsi intorno e a capire che vive nell’ipocrisia e nelle menzogne, perché tutto quello che le hanno insegnato è falso. Anche se dall’altra parte il “movimento” le da sicurezza, perché si sente amata e protetta.
“Non so perché quest’uomo che si fa chiamare babbo mi fa sentire invisibile. E sbagliata. Non riesco neppure ad alzarmi per vomitare, mi sgamerebbe. E ricomincerebbe a rompere. Ho le gambe inferocite e la pancia piena di carboidrati e companatico ad altissimo tasso calorico. Per calmarmi pigio la mollica del pane tra le dita. L’appallottolo. Poi colpisco la pallina con l’indice e la faccio volare giù dal tavolo. Svariate volte. Quando il babbo finisce di smanettare con il cellulare, la mattonella di cotto davanti ai miei piedi è tutta bianca. Rimaniamo in silenzio seduti a mangiare. Stiamo qui. Pure presenze mute. Fuori da un contesto codificato, tipo casa o movimento, io e mio padre non abbiamo assolutamente nulla da dirci. La mia vita gli è indifferente quanto quella delle zucchine trifolate che mi sto mettendo nel piatto.”
Inizia a spiare il padre e la vita segreta di quest’ultimo e non crede più agli insegnamenti di Don Ettore o alle dimostrazioni d’amore della madre. Ora capisce perché la sorella Valeria non fa più parte di quel mondo ed è scappata a Londra.
Manu prova rabbia e disgusto e tanta incertezza e sarà proprio quest’ultima ad aiutarla perchè il mondo non è sempre come glielo descrivono.
E quel babbo odioso nelle prime pagine, diventa un uomo solo con un’unica certezza, la figlia che lo ha giudicato ma nonostante tutto non lo ha mai abbandonato. Ed è proprio questo padre che verso la fine del romanzo cerca tramite delle lettere di dare delle spiegazioni alla figlia.
Un romanzo che mi è piaciuto moltissimo, che affronta temi quotidiani, dalla religione, alle molestie, ai tradimenti e al potere e che vi consiglio di leggere per capire un po’ di più anche i giovani d’oggi.
Buona lettura.
Gli ipocriti
Eleonora Mazzoni
Chiarelettere, 2015, p. 249, € 16,90
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