Un terremoto a Borgo Propizio, Loredana Limone

Borgo Propizio è anche questo: un balsamo per il cuore, un posto da favola dove vivere una fiaba, un luogo che ha il sapore delle ricette riuscite. Borgo Propizio è terapeutico.

Ehi, lo avete detto voi, adesso non vi rimangiate le parole, non è ora di pranzo né di colazione; è addirittura ancora buio.

Sappiate che, qualora ve le rimangiaste, io ci rimarrei male. Malissimo! Volete forse distruggere questo vecchio gentiluomo che non si è lasciato corrompere del tempo, continuando a sentirsi un giovanotto dall’ottimismo contagioso e dal carattere – lo so, lo so – non poco vanitoso?

Ah, confermate tutto? E io vi ringrazio di cuore dalla mia collina.

 

Eccoci al terzo romanzo su Borgo Propizio, che dopo il restauro del Castelluccio si trova nel bel mezzo di un sisma che distrugge parte del centro storico sconvolgendo gli abitanti del borgo.

Il sindaco Rondinella che non si trovava al borgo nel momento del sisma lo rivive come un fallimento personale.

Lo stesso capita anche a Padre Tobia che deve vedersela con i tanti peccati degli abitanti, che ne combinano delle belle, non si dovrà ricostruire solo ilpaese ma anche le loro anime.

Sette le vittime del terremoto. Crollano la chiesa, il municipio e molte abitazioni.

Compare il cadavere del professor Conforti che non ha avuto un infarto mentre scappava per mettersi in salvo, ma è stato strangolato e sarà il maresciallo Saltamacchia a scoprire chi è stato, mentre i rapporti tra gli abitanti del borgo si sgretolano.

Belinda e Francesco attraversano una grave crisi coniugale. Ruggero ha bisogno di un prestito per non farsi portar via dall’Amministrazione le proprietà mentre il matrimonio con Mariolina vacilla. Anche tra Claudia e Cesare va sempre peggio. Mentre Marietta vorrebbe la fede al dito proprio dal Sindaco.

Un seguito ben riuscito, mai noioso ed aspetto il quarto capitolo della saga con impazienza, per ritornare tra le vie del Borgo che ho tanto amato e che piano piano è stato ricostruito.

Borgo Propizio, è un paese che non c’è, è il luogo del cuore, dove mi sento a casa. Loredana lo descrive in modo così minuzioso, dettagliato, sembra di vivere davvero la quotidianità degli abitanti. La storia che si confonde con la vita di tutti i giorni.

L’autrice ha uno stile molto ironico, come il suo carattere, i suoi romanzi sono uno stralcio di vita quotidiana, un ritorno a casa.

Buona lettura.

Un terremoto a Borgo Propizio
Loredana Limone
Salani, 2015, p. 387,  € 15,90

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Classe 1972, mamma di due adolescenti, moglie, assistente personale del direttore di una casa editrice, segretaria di una scuola di musica, amante dei libri e della musica.

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