Poteva apparire tutto perfetto. In un certo senso lo era. Dall’autoradio, Bono Vox cantava Pride, entrando di diritto nella classifica delle voci più sensuali della storia. Era solo la prima canzone della compilation che Carlo le aveva registrato, di seguito sarebbero arrivati i Dire Straits di Romeo and Juliet, Sade, John Lennon e il colpo finale sarebbe stato inferto da Tony Hadley degli Spandau Ballet che intonava True, la sua preferita. Ma Carlo aveva spento l’autoradio, rimesso la musicassetta nella custodia e poi, fissandola con uno sguardo tenero ma non impacciato, aveva detto: «Comincia a piovere, non è la musica migliore?».
La recensione di E’ una specie di magia, Daniela Grandi
Lucia è una donna che ha ormai superato gli “anta”. Con un marito e due figli, una carriera da avvocato che non è davvero quella che credeva, si ritrova a correre sempre dietro al pensiero che quella che sta vivendo non è la vita che sognava al liceo.
Dei tempi del liceo ha salvato solo Sandra, l’amica di sempre, che, con una laurea in lettere nel cassetto si è scontrata subito con la vita e ora gestisce un bar che era di suo zio.
Una notte, come per magia, si trovano catapultate negli anni ottanta, ai loro diciotto anni, prima dei fallimenti, dei mariti e dei figli. Ma con la consapevolezza attuale: due donne vestite da teenagers anni ottanta!
Tra le note dei Queen (con un Freddy Mercury ancora vivo e vegeto) e i Duran Duran, il ciao guidato senza casco, Lucia e Sandra se la spasseranno ma, al tempo stesso, sentiranno la mancanza della loro vita attuali. Mi ricorda un po’ “Ritorno al futuro”, ma con un pizzico di italianità che lo rende unico.
Ma come aveva fatto Lucia a non capirlo allora? Be’, se avesse messo in fila tutte le cose che non aveva capito da giovane sarebbe arrivata in Patagonia.
Daniela Grandi ha una scrittura scorrevole e fluida che, nel complesso, rende la lettura davvero piacevole.
È una specie di magia
Daniela Grandi
Amazon Publishing, 2016, 244 pag., 9.99 €
Disponibile in E-Book a € 4.99