Nel mio paese dalle donne ci si aspetta sempre che controllino e nascondano i loro desideri e io ho creato, forse per reazione, soprattutto personaggi maschili molto “controllati”, le donne invece sono passionali e sensuali.
Isabel Allende
La prima celebrazione della festa della donna risale al 1909.
In 108 anni sicuramente si è fatta molta strada ma penso che ne vada fatta ancora tanta.
Ovviamente non si dovrebbe aspettare una festa per festeggiare le donne, ma come non sfruttare questa festa per avere una scusa concreta per regalare (o, perchè no, regalarsi) un libro?
Buona lettura!
SETTE LETTERE DA PARIGI
Samantha Vérant
Sperling & Kupfer, 2016, 282 pag., € 18.90
Disponibile in e-book a € 9.99
Una città che sarà sempre sinonimo di amore e poesia. La vita e la sua magia inaspettata. La storia più romantica dell’anno. Sembrava l’inizio del più classico film romantico: una ragazza americana in vacanza a Parigi, un giovane francese affascinante, l’incontro casuale in un caffè e ventiquattr’ore vissute intensamente insieme nella città degli innamorati. Eppure, il giorno dopo, Samantha e Jean-Luc si dicono addio alla Gare de Lyon. Per tenere viva la fiamma che si è accesa tra loro, il giovane scrive a quella ragazza indimenticabile sette lettere d’amore appassionate. Ma lei non gli risponderà mai. Neanche una parola. E quella favola sembra finire come un sogno. Vent’anni dopo, la vita di Samantha è un disastro su tutta la linea: non ha più un lavoro, il suo matrimonio è agli sgoccioli ed è piena di debiti. Abbattuta, si decide a tornare a casa dei genitori e a fare la dog-sitter per pochi dollari, sperando di rimettersi in qualche modo in sesto. È proprio allora che, tra uno scatolone e una bolletta, ritrova le lettere di quel ragazzo francese mai del tutto dimenticato. Così, proprio mentre tutto nella sua vita è in discussione, decide di ricominciare da un gesto molto semplice: chiedere scusa per quel lungo silenzio. Internet le facilita il compito e, una volta rintracciato Jean-Luc, scopre che la passione tra loro non si è mai spenta. Dopo centinaia di mail, telefonate infinite ed equivoci linguistici che avrebbero fatto scappare un uomo meno coraggioso, Jean-Luc le manda un biglietto aereo per Parigi. Prendere un volo per ritrovare qualcuno che hai visto per un solo giorno quando avevi diciannove anni può sembrare una follia; ma è la follia che Samantha aspettava da tutta la vita. E da allora lei e Jean-Luc sono inseparabili. La loro storia è così incredibile che si legge come un romanzo. Raccontata in prima persona da Samantha, è un’irresistibile iniezione di speranza e positività. È un inno alle seconde chance che la vita ci sa offrire. E al coraggio di ricominciare, anche quando tutto sembra perduto.
IL GIUDICE DELLE DONNE
Maria Rosa Cutrufelli
Frassinelli, 2016, 251 pag., € 18.00
Disponibile in e-book a € 9.99
Teresa non è una bambina come le altre: nasconde un segreto e per questo ha scelto di chiudersi in un mutismo che la isola e, al tempo stesso, la protegge. Alessandra, al contrario, è una giovane maestra esuberante. Fa parte di quella folta schiera di donne che, all’inizio del Novecento, si spinse nei paesini più sperduti a insegnare l’alfabeto. Un lavoro da pioniere. Difficile, faticoso, solitario. Anche Alessandra è sola, per la prima volta nella sua vita. Ma le piace insegnare e sfida con coraggio i pregiudizi e le contraddizioni di una società divisa tra idee antiche e prospettive nuove. Nuovo è pure il mestiere di Adelmo, che cerca di farsi strada nel mondo appena nato del giornalismo moderno. Una sfida esaltante per un giovanotto ambizioso e di talento. E le occasioni non mancano in questa Italia ancora giovane, una nazione tutta da inventare. È il 1906, siamo nelle Marche, all’epoca una delle zone più povere della penisola. La maestra e la bambina sono nate qui. Una ad Ancona, l’altra a Montemarciano. Un piccolo paese sconosciuto, che di lì a poco conquisterà, insieme alla vicina Senigallia, le prime pagine dei quotidiani nazionali. Il nuovo secolo infatti porta sogni strani. Come il suffragio universale. Esteso alle donne, addirittura. Ed è per inseguire questo sogno che dieci maestre decidono di chiedere l’iscrizione alle liste elettorali. Sarà un giudice di Ancona, il presidente della Corte di Appello, a dover prendere la decisione. Lodovico Mortara, il giudice delle donne. Maria Rosa Cutrufelli ha recuperato questo episodio storico ingiustamente dimenticato e – attraverso un romanzo avvincente e delicato, commovente e appassionante – lo ha reso vivo e attuale. Perché la battaglia iniziata dalle dieci maestre e da Lodovico Mortara segna l’avvio della nostra (ancora oggi difficile) modernità.
NON SONO QUEL TIPO DI RAGAZZA
Lena Dunham
Sperling & Kupfer, 2014, 262 pag., € 16.90
Dalla irriverente creatrice, produttrice e protagonista della serie tv “Girls” la raccolta di verità sulle giovani donne di oggi. Con spirito graffiante, in questo libro Lena Dunham ci racconta delle sue esperienze fin troppo simili alle nostre: innamorarsi, sentirsi sole, essere in sovrappeso di quattro chili mangiando solo cibi sani, dover dare prova di sé in una stanza piena di uomini che hanno il doppio dei tuoi anni, tenersi vicine le amiche, perdere pessimi fidanzati, trovare il vero amore, ma soprattutto avere il coraggio di essere se stesse. Nella speranza che ammettere i suoi errori – accettare un lavoro sottopagato e umiliante, invaghirsi dei bad boys, trovarsi a letto con tipi da cui vorresti scappare alla velocità della luce – impedirà a noi di farli. Tra lotte con la moda e con l’ipocondria, tra pianti sul lavoro e prime volte deludenti, scopriremo che Lena non è un personaggio da copertina (anche se “Vogue” gliene ha dedicata una), ma è “una di noi”. E grazie alla sua onestà, candida e brutale, è diventata la voce simbolo della nuova generazione. “Non sono quel tipo di ragazza” è una serie di dispacci dalle trincee della guerra del diventare adulti…
LA DONNA CHE SPARÌ CON UN LIBRO
Idra Novey
Garzanti Libri, 2017, 320 pag., 17.60
Disponibile in e-book a € 9.99
È l’ora di pranzo in un piccolo parco della periferia di Copacabana. Una donna rotondetta con i capelli grigi legati sulla nuca si ferma sotto un mandorlo. In mano ha una valigia e in bocca un sigaro. Sale su un ramo dell’albero e lentamente si inerpica fino in cima. Questa è l’ultima volta che Beatriz Yagoda, famosa scrittrice brasiliana, è stata vista. Di lei non c’è più traccia. Emma Neufeld però, la sua traduttrice americana, non è convinta. La scena della scomparsa ricorda troppo da vicino uno dei primi racconti della sua autrice. Una donna che non lascia mai niente al caso. Beatriz è per lei una seconda madre, una maestra di vita. Non può essere semplicemente sparita. Deve trovarla, e l’unico modo è prendere il primo aereo per Rio de Janeiro e mettersi sulle sue tracce. Lei è l’unica che può decifrare tutti gli indizi. Quando arriva in Brasile però Emma scopre di non essere sola. Alla disperata ricerca di Beatriz ci sono anche i suoi due figli, Raquel e Markus, e Rocha, il suo editore, deciso ad approfittare il più possibile dell’attenzione dei media. Trascinata dall’imprevedibile corso degli eventi, l’improbabile brigata si trova ben presto riunita in un albergo a Salvador de Bahia. Ma cercare di decifrare le tracce che Beatriz ha disseminato nei suoi libri si rivela più pericoloso del previsto. Perché anche un pericoloso aguzzino sta cercando la famosa scrittrice per un debito di gioco. E trovarla potrebbe anche significare ucciderla… La donna che sparì con un libro è l’esordio sublime di una voce unica nel suo genere. Appena uscito negli Stati Uniti è stato celebrato come uno dei libri più originali e innovativi dalla critica più prestigios,a e il «New York Times» l’ha definito la scoperta dell’anno. Idra Novey, scrittrice e poetessa, sa regalarci un’avventura letteraria densa e originale che mescola magia e mistero con calibrate pennellate di stile. Un romanzo sui libri e chi ama scrivere, ma ancora di più per chi ama leggere.
L’ISOLA DI ALICE
Daniel Sánchez Arévalo
Nord, 2017, 494 pag., € 16.90
Disponibile in e-book a € 9.99
Un minuto dopo la mezzanotte, il mondo di Alice va in frantumi. Un attimo prima lei era a casa, serena, in attesa che Chris tornasse da Yale, dove si era recato per un importante incontro di lavoro. Un attimo dopo il telefono squilla e una voce gentile le annuncia che suo marito è morto in un incidente d’auto. E, all’improvviso, Alice si ritrova sola con una figlia di sei anni e un’altra in arrivo. A poco a poco, però, un’altra informazione si fa strada fra il dolore e lo sconcerto: quella voce gentile ha detto che la macchina di Chris non era nei pressi di Yale, bensì da tutt’altra parte, sulla strada che porta a Robin Island, un’iso-letta vicino a Nantucket. Perché Chris le ha mentito? Cos’altro le ha tenuto nascosto? Possibile che il loro matrimonio fosse una menzogna? Alice ha bisogno di risposte e sa di poterle trovare solo a Robin Island. Quindi abbandona tutto, si trasferisce sull’isola e comincia a indagare. Ma ben presto si renderà conto che, in quella piccola comunità, tutti hanno dei segreti e che le bugie sono come massi che la stanno trascinando in un abisso di ambiguità e tradimenti. Un abisso in cui Alice rischia di annegare…
QUALCOSA
Chiara Gamberale
Longanesi, 2017, 192 pag., € 16.90
Disponibile in e-book a € 9.99
La Principessa Qualcosa di Troppo, fin dalla nascita, rivela di possedere una meravigliosa ma pericolosa caratteristica: non ha limiti, è esagerata in tutto quello che fa. Si muove troppo, piange troppo, ride troppo e, soprattutto, vuole troppo. Ma quando, per la prima volta, un vero dolore la sorprende, la Principessa si ritrova «un buco al posto del cuore». Com’è possibile che proprio lei, abituata a emozioni tanto forti, improvvisamente non ne provi più nessuna? Smarrita, Qualcosa di Troppo prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a «non-fare qualcosa di importante». Grazie a lui, anche la Principessa scopre il valore del «non-fare», del silenzio, perfino della noia: tutto quello da cui è abituata a fuggire. Tanto che, presto, Qualcosa di Troppo si ribella. E si tuffa in Smorfialibro, il nuovo modo di comunicare per cui tutti nel regno sembrano essere impazziti, s’innamora di un Principe sempre allegro, di un Conte sempre triste, di un Duca sempre indignato e, pur di non fermarsi e di non sentire l’insopportabile «nostalgia di Niente» che la perseguita, vive tante, troppe avventure… Fino ad arrivare in un misterioso luogo color pistacchio e capire perché «è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura». Chiara Gamberale, abituata a dare voce alla nostra complessità, questa volta si concentra sul rischio che corriamo a volere riempire ossessivamente le nostre vite, anziché fare i conti con chi siamo e che cosa vogliamo. Grazie a un tono sognante e divertito, e al tocco surreale delle illustrazioni di Tuono Pettinato, Qualcosa ci aiuta così a difenderci dal Troppo. Ma, soprattutto, ci invita a fare pace col Niente.