Dicono che sono malata. Non so bene perché mi trovi in questa clinica. Mi ci ha portato Magda quella notte, pensando che avessi tentato di suicidarmi. Ho provato a spiegarle il giorno successivo, che quella non era la mia intenzione. Magda non capisce che ero soltanto stanca. Per questo ho perso conoscenza. Avrebbe potuto portarmi in un ospedale qualsiasi. Ma non mi credono. Dicono che la miscela di tranquillanti e alcol può essere letale. E che io lo sapevo.
La recensione di Noi che ci vogliamo così bene, Marcela Serrano
Ana, Maria, Isabel e Sara sono quattro amiche cileni.
Decidono di vedersi e prendersi una vacanza da tutto, dai mariti, dai figli, dal lavoro. Dalla vita. Si ritrovano in una casa sul lago. Un lago che farà da testimone alle loro confessioni.
Si raccontano, infatti, ognuna con la sua storia, fatta di resistenza, di lotte politiche ai tempi di Pinochet, di inserimento lavorativo, di vuoto e di passione.
Attraverso le loro parole ripercorriamo anche la storia del Cile, dalla dittatura di Pinochet fino ai tempi moderno.
Il tutto narrato dalla voce di Ana, una delle 4 amiche.
Non esiste una vita trasparente, Ana. Ogni donna ha un segreto, pur piccino che sia. Tutte ne hanno almeno uno.
La mia opinione su Noi che ci vogliamo così bene, Marcela Serrano
Noi che ci vogliamo così bene è il romanzo d’esordio di Marcela Serrano, nel 1991.
Devo ammettere che mi ha ricordato un po’ i Cent’anni di Solitudine di Gabriel García Márquez ma non mi ha preso allo stesso modo. Ho amato lo sviscerare dei personaggi di Marquez e pensavo di ritrovare una cosa simile anche qui, invece ho fatto davvero fatica a terminare questo libro. Forse semplicemente per me non era il momento giusto per leggerlo. Sono convinta che ogni libro ci chiami, e questo l’ho letto senza che mi chiamasse.
Noi che ci vogliamo così bene
Marcela Serrano
Feltrinelli, 2013, € 9,50