Facemmo l’amore una notte di Maggio, Domenico Andrea Schiuma

Il signor Nicola Mastrogiovanni arrivò alla stazione di Bari l’ultimo lunedì di aprile alle 17.15 spaccate. Nonostante non si fosse ancora in estate, nella città pugliese faceva un gran caldo. Nicola era vestito con un pantalone grigio lungo e largo, di quelli che andavano particolarmente di moda negli anni’60, e un maglione che sarebbe andato decisamente meglio in autunno che in primavera. Insieme al signor Mastrogiovanni da quel treno scesero decine di persone. Tanti ragazzi, vestiti in maniera decisamente più moderna, con t-shirt e jeans strappati all’altezza del ginocchio e della coscia; ma anche tanti uomini adulti come lui, che però si erano adattati al clima primaverile e, più probabilmente, anche alle mode contemporanee. Si sarebbe quindi potuto dire che il signor Nicola Mastrogiovanni non fosse solamente fuori stagione, ma anche un po’ fuori dal mondo.

La recensione di Facemmo l’amore una notte di Maggio, Domenico Andrea Schiuma

Nicola Mastrogiovanni ha avuto un’infanzia difficile.
A causa del clima che ha in casa (madre dolce ma remissiva, padre che la maltratta), Nicola non riesce a instaurare rapporti di amicizia con gli altri bambini.
Quando Nicola ha solo 7 anni, il padre, dopo aver perso il lavoro, se ne va di casa. La madre Rosalba vive un periodo durissimo e Nicola si sente in dovere di aiutarla.

Rosalba apre una tabaccheria per tirare avanti e Nicola passa ogni minuto libero lì dentro ad aiutarla. Dopo le superiori entra a tempo pieno in tabaccheria.
Eppure non gli dispiace.
Sì perchè a Nicola piace quel contatto casuale con gli altri: il suo vizio infatti è origliare le conversazioni altrui. Dentro il negozio dapprima, ma poi anche fuori.

Poi succede che Rosalba si ammale e muore.
Nicola è orami adulto ma il dolore per questa perdita gli risulta insopportabile.
Non riuscendo ad uscirne decide di chiudere per un mese la tabaccheria e partire.
Non ha meta. Arriva in stazione e decide di andare fino all’ultima fermata del primo treno che partirà.
Nicola arriva così a Bari. Ne esplorerà la città scoprendo gli angoli più belli e interessanti.

Ma il vizio di origliare le persone non lo lascerà.

Le cose più importanti arrivano nel buio, come le meno rilevanti. Per questo, quando le cose importanti non sono programmate non capiamo subito che sono arrivate. Ci giungono con lo stesso treno notturno dei giorni in cui non è capitato niente.

Tra capitoli immersi nel passato e nel presente, Domenico Andrea Schiuma delinea un romanzo che si legge senza fretta ma con la continua curiosità di conoscere meglio Nicola e di capire, grazie anche ad uno stile accurato e mai banale.

Facemmo l’amore una notte di Maggio
Domenico Andrea Schiuma
Lettere Animate Editore, 2015, 147 pag., € 1.99

Classe 1983 anni, romagnola, mamma di due splendidi bambini e di una stella nel cielo. Programmatrice, lettrice e multitasking (o almeno ci si prova!) Mi piace la lettura da sempre, ho voluto una libreria ampia e spaziosa nella casa nuova, che accogliesse tutti i miei libri. A natale, stufo dei libri accatastati ovunque, mio marito mi ha comprato un ereader. Ed è stata la fine…..

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