«Mi chiamo Penny, e lavoro all’End of the Road.»
Gliel’avevano sentito dire spesso a quella ragazza alta, bella e un po’ lugubre. Aveva gli occhi di un azzurro grigiastro, come pietre screziate da venature di acqua di mare; erano allungati,
e mostravano una perenne e indefessa espressione languida. Le sopracciglia, alte e arcuate, sembravano un tratto sfumato di carboncino sulla pelle diafana. Le labbra, invece, sempre increspate in un mezzo sorriso, tradivano una fiducia in sé vicina alla saccenza, quella forza d’animo tipica dei trentenni istruiti che credono il mondo sia nato in loro funzione.
La mia recensione di End of the road bar, Daniele Batella
L’End of the Road è un vecchio bar nascosto tra i vicoli di una metropoli. E’ un posto strano, a metà tra una bettola e la sala di un cinema. E’ un locale d’altri tempi, ben lontano dalla vita notturna della città.
Chi entra all’End of the Road ha sempre qualcosa da raccontare alla barista, che ascolta in silenzio.
Nessuno esce senza aver bevuto qualcosa e, solitamente chi entra per la prima volta non vi fa ritorno.
Il bar apre tutte le sere ad un orario imprecisato tra le 22 e le 24 e chiude alle prime luci del mattino.
Una sera di aprile in sette turisti capitano “per caso” all’End of the Road.
Penny, la stana e algida cameriera li accoglie e serve loro da bere.
Ma quando vorrebbero andarsene, una tempesta come non se ne vedevano da molto tempo li costringe a stare tutti lì.
Quel viaggio era stato l’inizio della fine per sette persone diverse e slegate tra loro, che stavano per incrociare il loro destino finale, seduti sotto lo sguardo vigile di un lampadario di vetro bruno.
Uno a uno incominceranno a svelare qualcosa di sè, la loro storia, i loro dolori, i loro segreti…
Sette vite che si intrecciano tra una bevuta e l’altra.
La mia opinione su End of the road bar, Daniele Batella
L’End of the road bar è un romanzo abbastanza cupo ma che ti incolla alla lettura. Un romanzo quasi introspettivo che ti da la sensazione di essere anche tu lì in quel bar, al lume di candela (il temporale ha fatto saltare la luce) in cerchio ad ascoltare le vite degli altri.
Quelli che ho scoperto finora sono personaggi ben delineati con storie particolari e ben costruite.
Peccato solo che il romanzo si chiuda quando ormai ci ha fatto appassionare, ovvero quando circa solo la metà dei turisti ha raccontato la propria storia.
Non ero infatti pronta ad un finale così incompleto… Attendo con molta curiosità il seguito!
End of the road bar
Daniele Batella
Dark Zone, 2018, 227 pag., € 14.90