L’enigma della camera 622, Joël Dicker

Le porte dell’ascensore di servizio si aprirono al sesto piano. Apparve un dipendente dell’albergo, con un vassoio della colazione, che si diresse verso la camera 622.
Una volta arrivato, si rese conto che la porta era socchiusa. Un raggio di luce filtrava attraverso lo spiraglio. Si annunciò, ma non ottenne risposta. Alla fine, supponendo che la porta fosse stata aperta per lui,decise di entrare. Ciò che scoprì gli strappò un urlo. Si precipitò ad avvisare i colleghi e chiamare i soccorsi.
Man mano che la notizia si diffuse nel resto del Palace, le luci si accesero su tutti i piani.
Un cadavere giaceva sulla moquette della camera 622.

La recensione di L’enigma della camera 622 di Joël Dicker

Lo scrittore Dicker decide di prendersi una piccola vacanza. Ha intenzione di scrivere un libro su Bernard de Fallois, amico e suo editore morto da poco.
Dopo una delusione d’amore, lo scrittore parte per il Palace, un albergo di lusso situato sulle Alpi svizzere. Qui incontra una donna bellissima e molto curiosa, Scarlett, ed insieme decidono di provare ad indagare sul misterioso omicidio, mai risolto, avvenuto nella camera 622 del Palace quindici anni prima.
Come due provetti investigatori, Dicker e Scarlett si muoveranno a ritroso nel tempo riuscendo a capire cosa accadde quella notte.
Inizia così una storia che si muove tra l’alta finanza, la banca più antica di Ginevra, e investitori misteriosi.
Una storia di amori impossibili, alleanze strategiche e passioni.

La mia opinione su L’enigma della camera 622 di Joël Dicker

L’enigma della camera 622 è l’ultimo romanzo di Joël Dicker.
Un romanzo estremamente corposo per un thriller, 640 pagine fitte fitte di descrizioni e avvenimenti capaci di rivelare svolte narrative e colpi di scena continui.

Il romanzo segue tre storie che si muovono in parallelo.
Prima di tutto lo scrittore protagonista, che guarda caso si chiama Joël Dicker, inizia un romanzo sul suo editore morto da poco, se controllate on line scoprirete che Bernard De Fallois è stato davvero l’editore e l’artefice della fortuna di Dicker rendendo La verità sul caso Henry Quebert il caso letterario dell’anno.
Poi il nostro protagonista Dicker va in vacanza al Palace e decide, grazie alle insistenze di Scarlett, di indagare sulla camera 622.
Infine il piano narrativo si sposta a quindici anni prima, e anche di più, per raccontare i protagonisti e gli affari che ruotano intorno all’omicidio.

La bravura di Dicker sta tutta nel tenere in equilibrio una trama composita e articolata che non ha una sbavatura e, anche se il lettore intuisce alcune verità, Dicker riesce a mantenere sempre alta l’attenzione.

Ora, io non sono una fan di Dicker e non riesco a farmi piacere il suo stile di scrittura però questo romanzo non mi è dispiaciuto.
Sicuramente superiore a La verità sul caso Henry Quebert, L’enigma della camera 622 è un grande affresco sulla natura umana e su cosa siamo disposti a fare per ottenere ciò che vogliamo.

La vita è un romanzo di cui già si conosce la fine: il protagonista muore. La cosa più importante, in fondo, non è come va a finire, ma in che modo ne riempiamo le pagine. Perché la vita, come un romanzo, deve essere un’avventura. E le avventure sono le vacanze della vita.

Un romanzo interessante, di ampio respiro, che scorre veloce a dispetto della molte pagine.
Se amate le storie dagli intrecci infiniti, la metaletteratura e chiedervi se ciò che è scritto corrisponde a verità questo è il libro che fa per voi.
Buona lettura.

L’enigma della camera 622
Joël Dicker
La Nave di Teseo, 2020, p. 640, €. 22,00

SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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