Ognuno di noi è ben più dell’atto peggiore che possiamo aver commesso.
La recensione di Il diritto di opporsi di Bryan Stevenson
Bryan Stevenson ha appena finito la specializzazione in legge quando inizia a lavorare per il Comitato di difesa dei detenuti del Sud di Atlanta per poi spostarsi in Alabama presso la EJI ( Equal Justice Initiative), per saperne di più cliccate qui.
Gli Stati Uniti detengono molti record tra cui quello di più incriminazioni, soprattutto tra la gente di colore e delle periferie, e l’atroce diritto di giudicare i minorenni come adulti.
Bryan si occupa dei condannati a morte, i prigionieri nel braccio della morte, persone che spesso non hanno avuto un processo equo.
Perché povere.
Perché nere.
Perché impossibilitate ad essere difese da un avvocato bravo.
Bryan incontra donne, uomini, ragazzi.
Ad alcuni riuscirà a dare aiuto facendo riaprire casi e dimostrando che nel primo processo ci furono errori grossolani e imprecisioni.
Per altri non potrà fare nulla per colpa di un sistema farraginoso, spesso ostile ai ricorsi, soprattutto nello stato dell’Alabama dove Bryan esercita.
Uno dei casi più eclatanti sarà quello di Walter McMillian, incarcerato praticamente senza prove e condannato alla pena di morte. Dopo molti anni, ricorsi e appelli finalmente Bryan dimostrerà l’innocenza dell’uomo.
La mia opinione su Il diritto di opporsi di Bryan Stevenson
Lungo il mio cammino continuo a incontrare persone che afferrano pietre, le quali sono per me fonte di ispirazione e alimentano il mio convincimento che possiamo fare di meglio per chi tra noi viene accusato, giudicato colpevole e condannato – come pure che noi tutti possiamo fare di meglio gli uni per gli altri. C’è ancora tanto lavoro da fare.
Il diritto di opporsi è un romanzo estremamente interessante che dà moltissimo su cui riflettere.
Narrato in prima persona, il libro, oltre a raccontare le vicende giudiziarie seguite nel corso degli anni, fa brevi ma esaustive digressioni e spiegazioni sul sistema giuridico statunitense. Ogni capitolo contiene la bibliografia dei casi citati.
Lo stile di Bryan Stevenson è molto fluido e le numerose pagine scorrono veloci.
Una lettura che lascia il segno e che ci mostra un’ America diversa da quella che potremmo immaginare.
Un paese dove la giustizia non è uguale per tutti, dove molte cose, fortunatamente, sono cambiate ma molte, troppe, ancora devono farlo.
Colpisce soprattutto che la vicenda relativa a Walter McMillian si svolga a Monroeville, città natale di Harper Lee, autrice de Il buio oltre la siepe, e quanto poco la società sia cambiata da allora.
Il diritto di opporsi racconta le contraddizioni, gli errori ma anche le possibilità di un sistema giudiziario complesso e lo fa con la determinazione a non arrendersi mai, a continuare a credere sempre in ciò che si fa.
Perché cambiare e migliorare è possibile.
Sempre.
Il film Il diritto di opporsi
Il film Il diritto di opporsi è uscito nel 2019 con Jamie Foxx nel ruolo di Walter McMillian, Michael B. Jordan in quello di Bryan Stevenson e Brie Larson.
Il film, a differenza del libro, segue principalmente la storia di Walter McMillian.
Le interpretazioni degli attori e la sceneggiatura lo rendono un film di denuncia straordinario.
Molto coinvolgente, con un ritmo serrato, ben costruito nei vari salti temporali, Il diritto di opporsi indigna e commuove.
Al contrario di quanto di solito accade ho visto il film prima di leggere il libro e devo dire che la pellicola riesce perfettamente a portare sullo schermo, snellendo e semplificando il giusto, non solo la storia di Walter McMillian ma anche i retroscena del sistema gudiziario statunitense.
Un film davvero emozionante che mi è piaciuto molto e che è stato la spinta per leggere il libro e approfondire, conoscere e imparare.
Buona lettura e buona visione.
Il diritto di opporsi
Bryan Stevenson
Fazi, 2020, p. 446, €. 16,00